Stop alla vendita e all’affidamento in concessione dei beni della Società Bonifiche sarde tra Marrubiu, Arborea e Terralba, in provincia di Oristano. Depositato questa mattina in Procura a Cagliari un esposto-denuncia presentato dal leader del movimento indipendentista Meris, Doddore Meloni. Regione nel mirino con le amministrazioni Cappellacci e Pigliaru: il documento tira in ballo la determinazione dell’Agenzia Laore che ha dato esecuzione alla delibera della Giunta sul piano di liquidazione di aree e fabbricati. Per Meloni bisogna fermare tutto. E trovare un’alternativa.
“Si tratta di terreni su una superficie di mille ettari di altissimo valore – ha spiegato in una conferenza stampa convocata davanti al palazzo della Regione, in viale Trento – che potrebbero essere divisi in cento lotti da dieci ettari per creare circa ottocento posti di lavoro”. L’esposto contesta anche il prezzo di vendita del bando. “Diciassettemila euro a metro quadro sono troppo pochi – ha ammonito Meloni – con quei terreni si potrebbe favorire l’imprenditoria giovanile agricola con serre florovivaistiche, piante officinali, sementi. E con la possibilità di accedere ai fondi comunitari”. Il leader indipendentista dice no anche all’ipotesi fotovoltaico. “Queste sono terre dei sardi”, ha denunciato. La vendita pubblica – questi gli aggiornamenti che arrivano dall’esposto – non è stata realizzata e attualmente la liquidazione sta procedendo tramite trattativa privata. E Meloni contesta proprio questo tipo di procedura.