Secondo caso di vaiolo delle scimmie in Sardegna dopo quello riscontrato su un paziente dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, la settimana scorsa.
Stavolta si tratta di un uomo di circa 40 anni, residente nel nord Sardegna, che ieri si è presentato all’ambulatorio di Malattie Infettive dell’Aou di Sassari dove è stato visitato. I campioni prelevati dall’uomo, che non è ricoverato, sono stati poi analizzati dal laboratorio dell’Aou di Cagliari che ha riscontrato la malattia.
Secondo quanto appreso dall’Ansa al Policlinico di Monserrato (Cagliari) sono tuttora in corso ulteriori accertamenti su altri campioni pervenuti.
Il paziente, visitato dai medici della struttura diretta dal professor, Sergio Babudieri, presentava lesioni suggestive della malattia, per questo motivo sono stati fatti i necessari prelievi e inviati alla Virologia dell’Aou di Cagliari che, martedì sera, ha dato esito positivo.
“Al momento della visita – fa sapere il direttore di Malattie infettive, professor Babudieri – c’erano caratteristiche anamnestiche, cliniche e obiettive che facevano propendere per il vaiolo delle scimmie. E la conferma è arrivata dalle analisi effettuate dalla Virologia di Cagliari. Il paziente è in osservazione al proprio domicilio. Si tratta, infatti, di una malattia che, per i sintomi non richiede il ricovero ospedaliero né un’assistenza intensiva”.
Si ricorda che il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione mondiale della sanità, mentre il vaiolo delle scimmie è ancora presente in forma endemica in Paesi dell’Africa centrale e occidentale. Si tratta di una zoonosi che può colpire l’uomo attraverso contatto con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori.
L’infezione, in particolare, si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi corporei o il contatto diretto, mentre il contagio interumano sembra essere scarsamente efficiente e richiedere un contatto stretto. I sintomi iniziali riscontrati sull’uomo sono aspecifici (febbre, mal di testa, brividi, astenia, ingrandimento di linfonodi e dolori muscolari). Entro tre giorni compare l’eruzione cutanea.