Il primo caso di vaiolo delle scimmie in Sardegna è stato scoperto dal Laboratorio analisi del Policlinico Duilio Casula, diretto da Ferdinando Coghe.
Il campione analizzato e in fase di sequenziamento appartiene a un paziente di circa 40 anni residente nel Sud Sardegna, fa sapere l’Aou di Cagliari. Il vaiolo delle scimmie, monkeypo (MPX), è una patologia infettiva causata da un Orthopoxvirus (Pox Viridae), un virus simile a quello che causa il vaiolo umano (da cui si differenzia per minore diffusività e gravità).
Mentre il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione mondiale della sanità, il vaiolo delle scimmie è tuttora presente in forma endemica in Paesi dell’Africa centrale e occidentale. Si tratta di una zoonosi che può colpire l’uomo attraverso contatto con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori.
L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi corporei o il contatto diretto, mentre il contagio interumano sembra essere scarsamente efficiente e richiedere un contatto stretto. Il vaiolo delle scimmie nell’uomo inizia con sintomi aspecifici (febbre, mal di testa, brividi, astenia, ingrandimento di linfonodi e dolori muscolari). L’eruzione cutanea compare entro tre giorni: interessa prima la faccia per diffondersi a altre parti del corpo, mani e piedi compresi. Le lesioni cutanee evolvono in forma di papula, poi vescicola, pustola e infine crosta.
Le lesioni cutanee generalmente hanno una evoluzione omogenea, differentemente da quello che avviene, per esempio, nella varicella. Per la maggior parte delle persone, il vaiolo delle scimmie è una malattia autolimitante, che dura da due a quattro settimane, con guarigione completa.
“Il mio ringraziamento va ai medici e al personale del Santissima Trinità, a cui è da attribuire il merito di aver riconosciuto tempestivamente il problema e aver attivato tutte le precauzioni necessarie – ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Aver scoperto il caso dimostra come il sistema di allerta e rilevamento sia attivo e funzioni molto bene in Sardegna”.
“Viste le lesioni cutanee il pneumologo ha richiesto una diagnosi clinica approfondita – aggiunge -. È stato quindi attivato il laboratorio dell’Aou di Cagliari per eseguire i test sul materiale prelevato. In meno di dieci ore la conferma. È il primo e unico caso accertato, attualmente è in cura con terapia antivirale mirata ed è in condizioni discrete. Verranno intanto estesi i controlli e valutati i contatti, ma attualmente la situazione non desta preoccupazioni”.