Sui vaccini la Sardegna resta in fondo alla classifica nazionale sia per dosi somministrate che per percentuale di popolazione a cui è stata inoculata una dose. L’Isola divide il primo record negativo con la Calabria e il secondo con la Campania. L’unico dato positivo è che ieri è aumentato il numero delle dosi somministrate, ma a un prezzo altissimo: nei ‘Centri vaccini’ di Cagliari, Nuoro e Sassari ci sono state fila e soprattutto assembramenti.
Rispetto alle 402.820 dosi consegnate finora alla Sardegna, è stato somministrato il 69,6 per cento, cioè 280.244. Quasi gli stessi unmeri si registrano in Calabria. Quanto ai numeri giornalieri, ieri i vaccinati sono stati 8.339, con un aumento del 24 per cento rispetto al giorno precedente (ma a Pasqua l’Ats ha fermato le somministrazioni, a pasquetta si è lavorato a ranghi ridoptti). Le 8.339 inoculazioni risultano così divise: 4.964 prime dosi e 3.375 richiami.
Sul totale della popolazione vaccinata, nell’Isola ha completato la vaccinazione il 4,7 per cento dei sardi. Ciò vale l’ultima posizione nella classifica nazionale stilata da Gimbe, un primato negativo diviso insieme alla Campania. La media italiana è 6 per cento, ma ci sono 10 regioni e le due province autonome di Bolzano e Trento che fanno meglio. In Sardegna è al palo anche la somministrazione delle due dosi di vaccino agli over 80: solo il 18,3 per cento ha completato i richiami rispetto alla media nazionale si attesta al 36,8. Una sola dose, però è stata inoculata al 42,6% degli ultraottantenni, più o meno in linea con altre regioni virtuose. Va meglio, sempre secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe, con le vaccinazioni per la fascia di popolazione 70-79 anni: ha completato il ciclo vaccinale il 2 per cento, mentre nel resto del Paese la media è del 2,2. Il 7,7 per cento degli anziani inclusi in questa categoria ha avuto almeno la prima dose.