Vaccini anti-Covid, protesta dei medici: “Tagliati fuori dalla programmazione”

Medici tagliati fuori dalla pianificazione dei vaccini anti-Covid. La denuncia arriva da Luigi Curreli, segretario aziendale del sindacato Anaoo Assomed dell’Ats Sardegna, secondo il quale “oltre ai proclami di inenarrabili rivoluzioni imminenti il nostro sguardo non vede altro che promesse non mantenute. Sembra quasi che rispetto al potere decisionale politico e amministrativo i medici abitino realtà diverse e non comunicanti”. Curreli punta il dito contro la vecchia e nuova direzione dell’Ats, colpevole di “vedere come una inutile e insopportabile perdita di tempo il confronto con i rappresentanti dei lavoratori”. Il dirigente sindacale sottolinea che “assistiamo all’avanzamento lento o nullo delle procedure di vaccinazione, tanto che la Sardegna è fra le ultime in Italia. Nessuno sa più niente dei 20 super refrigeratori che dovevano arrivare nei singoli Centri somministratori. Da fonti informali si apprende che ora i Centri deposito saranno solo 4 e le fiale di vaccino una volta inviate e scongelate dovranno essere somministrate entro 5 giorni. Ciò pone dei problemi organizzativi non da poco a livello dei Centri somministratori”.

Criticità anche sul fronte delle adesioni. “La raccolta è partita solo il 31 dicembre – ricorda Curreli – e procedee ancora in ordine sparso. Gli sparuti superstiti medici, infermieri, decimati dall’infezione si chiedono preoccupati se verranno raggiunti prima dal virus o dal vaccino”. Infine il nodo del personale: “Ci chiediamo se le scarse forze disponibili non potevano essere meglio impiegate per implementare le procedure di vaccinazione piuttosto che incanalarle nella improbabile mappatura della diffusione dell’infezione tramite i test antigenici rapidi”.

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