In vacanze con la diocesi di Lanusei. Ospiti: Covatta, Al Bano e Mogol

Pochi soldi, con cachet ridotto al minimo per gli artisti, ed eventi gratis per tutti. Si chiama turismo pastorale ed è proposto dalla diocesi di Lanusei: svago intelligente con Giobbe Covatta, colloqui di fede con Al Bano e Mogol, e pellegrinaggi. Il titolo: “Amabile società, regalare fiducia”. “In estate – spiega il vescovo di Lanusei, Antonello Mura – non tutto si può comprare. Ma tanto si può accogliere. La nostra offerta è gratuita: non a caso regalare è un termine inserito nel nostro slogan. Con temi da gustare fraternamente”. Ci sono state già diverse anteprime. Ma dal 14 agosto si entra nel vivo.

Partenza all’alba, alle 6. Poi a piedi per un pellegrinaggio dall’Anfiteatro Caritas di Tortolì a Santa Maria Navarrese. Appuntamenti sino al 21 agosto, con base all’Anfiteatro di Tortolì. Il 16 primo big sul palco: è Giobbe Covatta con la Divina commediola, tra umorismo e diritti dei più deboli e dei minori. Il 17 spazio alla musica con Maria Giovanna Cherchi accompagnata dal coro gospel di Cagliari. Il 18 è in programma un incontro con Al Bano, il cantante parlerà del suo cammino di fede. Domenica 19 ci sarà un faccia a faccia con Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Tema principale: l’accoglienza dei migranti. Ci sarà anche Pietro Bartolo, medico che riceverà il premio “Persona fraterna”: dal 1992 è lui a prestare le prime cura ai migranti che sbarcano a Lampedusa. Il commento sonoro è del sassofonista Gavino Murgia, ormai ospite fisso di festival jazz nazionali e internazionali.

Tutte le serate sono precedute da videoproiezioni che ogni giorno inquadrano un tema con le foto di Salvatore Ligios. Lunedì 20, ad esempio, sarà presentato un reportage su un pastore di 29 anni che da solo e con entusiasmo bada a un gregge di capre nel monte di Lanusei. La giornata finale è dedicata a Mogol, autore di testi (non gli piace il termine paroliere) soprattutto per Lucio Battisti. Argomento: la creatività come dono e come compito. Una rassegna per turisti che vogliono vedere una Sardegna diversa e che vogliono incontrare persone e comunità, come ha sottolineato don Pietro Sabatini, parroco di Santa maria Navarrese. “Come fa la chiesa sarda a non interessarsi di turismo? – ha detto nelle vesti di responsabile dell’ufficio diocesano di
pastorale del turismo – stiamo parlando di un aspetto fondamentale dell’isola. E la chiesa deve essere dove ci sono gli uomini, dove c’è chi lavora. E dove ci sono i vacanzieri”.

[Foto d’archivio]

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