“Siamo riusciti in una impresa storica mai compiuta in Italia, abbiamo trasferito un numero elevato di detenuti, alcuni dei quali pericolosi. Ringrazio tutti gli operatori delle forze di polizia, carabinieri, Guardia di finanza, polizia municipale e tutti i reparti della polizia di Stato che hanno partecipato a questo evento straordinario. Non abbiamo avuto alcun intralcio grazie a un servizio organizzato in maniera capillare”. Così il Questore di Cagliari, Filippo Dispenza, al termine del trasferimento dei detenuti del carcere Buoncammino nella nuova struttura di Uta. “Tutti i punti sensibili lungo il tragitto da viale Buoncammino a Uta sono stati presidiati in maniera efficace. Un ringraziamento particolare anche ai piloti degli elicotteri della polizia e della Guardia di finanza che hanno fornito suggerimenti utili sui percorsi elevando il grado di sicurezza di tutta l’operazione. Un ringraziamento va anche ai cittadini che hanno avuto la pazienza di sopportare i 18 trasferimenti”.
Il trasferimento si è concluso alle 14.10: sono 334 i detenuti di Buoncammino ora nel nuovo carcere di Uta. Sette ore di intenso lavoro che hanno visto impegnati 300 agenti del Corpo di polizia penitenziaria e 200 tra uomini della Polizia di stato, Carabinieri, Guardia di finanza e agenti della polizia Municipale.
“La competenza per la traduzione dei detenuti è della polizia penitenziaria, avevamo infatti predisposto un servizio con l’impiego di 300 uomini, di cui circa 250 già in Sardegna mentre gli altri arrivati dal Lazio – ha detto il direttore generale del provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu – E’ stata una operazione complessa: ogni volta che arrivavano i detenuti a Uta, rimanevano sul posto gruppi di agenti”.
Cinque pullman blindati da 22 posti, in sette ore, hanno fatto più volte la spola da viale Buoncammino a Uta. Ma in servizio c’erano anche altri 30 mezzi della Penitenziaria tra cui motociclisti e veicoli di scorta, accanto a quelli delle altre forze di polizia. “Abbiamo predisposto anche un convoglio di emergenza nel caso in cui ci fosse stato qualche intoppo durante il tragitto – ha aggiunto il provveditore – Un trasferimento di un numero così alto di detenuti non era mai stato fatto in Italia”.
L’ammaina bandiera e la copertura della targa del carcere Buoncammino è avvenuta poco dopo la partenza dell’ultimo convoglio. La bandiera è stata poi trasportata personalmente dal direttore del carcere, Gianfranco Pala, a Uta, dove ha iniziato a sventolare nel nuovo complesso penitenziario. Un carcere con una capienza di 581 posti, con moderne sezioni detentive, sale socialità, spazi verdi, un teatro, una cappella e una cucina attrezzatissima con ben 500 metri quadri dove saranno cucinati anche i piatti di questa sera: il menù prevede pasta al pomodoro, polpette al forno con fagiolini, frutta e dolce. A Buoncammino invece saranno presto trasferiti gli uffici dell’esecuzione penale esterna. Si tratta di una sistemazione provvisoria in attesa della destinazione della struttura.
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