Uranio impoverito, muore un Ufficiale sardo: “È la 340esima vittima”

 

“Onore alla vittima n.340 dell’uranio impoverito. Ci ha lasciato oggi Claudio Caboni, Ufficiale specialista, collega, amico“. Lo annuncia nel suo profilo Facebook Domenico Leggiero, coordinatore dell’Osservatorio Militare, associazione che si occupa anche dei decessi legati all’esposizione all’uranio impoverito. Una nuova vittima tra i militari sardi impegnati in missioni all’estero, quindi. Caboni aveva 59 anni, un passato nella Brigata Sassari, impegnato nel corso della sua vita in oltre venti missioni all’estero e numerose esercitazioni in Sardegna. Leggiero scrive su Facebook. “Ho rispettato la sua volontà a tacere della “malattia” perché “intimorito” dalle conseguenze che una sua denuncia avrebbe potuto provocare. Alla fine si è affidato all’avvocato Angelo Fiore Tartaglia perché unico in grado di affrontare queste tematiche con la forza della legge e del diritto. Noi andremo avanti nel tuo nome ed avendo a cuore la sicurezza della tua meravigliosa famiglia ed il diritto alla giustizia”.

La notizia è stata commentata anche dal deputato di Unidos, Mauro Pili: “Continua la strage di Stato ai danni dei militari sardi. Non ha fatto in tempo a vedere riconosciuto il suo grave stato di salute, legato secondo le analisi a chiare contaminazioni contratte nell’esercizio del suo lavoro”, denuncia Pili, secondo cui l’ufficiale “si era rivolto nei mesi scorsi all’osservatorio nazionale per le vittime dell’uranio. Si tratta della 340/a vittima di una vicenda che lascia esterrefatti per la spregiudicatezza e l’irresponsabilità degli organi dello Stato a tutti livelli”, conclude Pili.

 

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