Un coltello e un martello con tracce di sangue. Potrebbero essere queste le armi con cui Venerato Sardu è stato ucciso venerdì notte a casa sua, in via Ogliastra nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari. I carabinieri le hanno ritrovate questa mattina nella zona di via Koch vicine a una tessera dell’autobus intestata proprio alla vittima.
Il ritrovamento potrebbe offrire agli inquirenti nuovi elementi per ricostruire quanto accaduto una settimana fa nella palazzina a poche decine di metri dall’ospedale Santissima Trinità. Ma saranno i rilievi degli specialisti a dire l’ultima parola sulle tracce trovate su coltello e martello. Le telecamere all’ingresso dell’appartamento di Sardu collocano il 52enne di Cagliari, Fabrizio Congiu, sul luogo del delitto. Lo stesso Congiu era stato arrestato dai carabinieri a poche ore dalla scoperta del cadavere.
Era stata la figlia di Cardu, preoccupata per le mancate risposte del padre alle chiamate al telefonino, a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco per forza il portoncino dell’abitazione. Venerato Sardu era stato trovato disteso, senza vita, in una pozza di sangue. Le ferite alla testa non lasciavano dubbi: era stato ucciso. La vittima viveva al piano terra, il presunto assassino all’ultimo piano. Congiu era in affitto o ospite in un appartamento dello stesso Sardu. Il movente è ancora da chiarire. Forse una discussione legata proprio all’uso dell’appartamento, o forse il presunto assassino stava cercando soldi. Sardu, che lo conosceva bene, avrebbe aperto la porta. Poi l’aggressione e quindi la fuga.