Uomo muore e la famiglia dona il fegato: il gesto a Lanusei che salverà una vita

Un uomo di 83 anni è arrivato nei giorni scorsi all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei in condizioni gravi. Dopo l’accertamento della morte encefalica, avvenuto intorno alle 16.00 di ieri pomeriggio, la decisione della famiglia di dare il via libera al prelievo del fegato. E così, dalla morte è nata la speranza per una nuova vita. Grazie alla sensibilità e all’altruismo dei familiari dell’uomo, l’organo verrà donato ad un malato sardo in attesa di trapianto.

L’uomo è stato ricoverato alcuni giorni fa in Terapia intensiva. Successivamente il suo quadro clinico è ulteriormente peggiorato, con l’evoluzione sino alla morte encefalica, accertata dalla commissione costituita dal dottor Luigi Ferrai, direttore del presidio ospedaliero di Lanusei, dal dottor Francesco Loddo, direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione del Nostra Signora della Mercede e dal dottor Gianluca Deiana, direttore di Neurologia dell’ospedale di Ozieri.

Dopo il via libera della famiglia per la donazione del fegato, nella prima mattina di oggi, l’équipe chirurgica proveniente dall’ospedale Brotzu di Cagliari, diretta dal dottor Fausto Zamboni del Centro trapianti di fegato, ha raggiunto l’ospedale Nostra Signora della Mercede. Il gruppo di medici cagliaritani è stato coadiuvato nel delicato intervento di prelievo da un’équipe multidisciplinare dell’ospedale di Lanusei, composta dal chirurgo dottor Gian Pietro Gusai
e da una squadra di anestesisti, strumentisti e infermieri di anestesia. Ora l’organo verrà portato nel capoluogo sardo, dove ad attenderlo c’è un malato pronto a riceverlo ed a riniziare una nuova vita.

“Per il buon esito di questa delicata operazione è stato importantissimo il supporto ricevuto dalle direzioni aziendali della Asl di Sassari e della Asl di Nuoro che hanno messo a disposizione i loro professionisti – sottolinea Andrea Marras, direttore generale della Asl Ogliastra – un particolare ringraziamento va al dottor Gianluca Deiana della Asl di Sassari e alla dottoressa Silvia Serusi della Asl di Nuoro. Ovviamente i ringraziamenti vanno anche a chi si è trovato in prima linea: i chirurghi del Centro trapianti di fegato del Brotzu, il dottor Gian Pietro Gusai, l’équipe multidisciplinare dell’ospedale di Lanusei e tutte le strutture del nostro ospedale che sono state coinvolte”.

“Il successo di questo processo non sarebbe stato possibile senza il perfetto coordinamento dei diversi servizi e reparti ospedalieri – evidenzia Francesco Loddo – dal reparto di Rianimazione, dove il paziente era degente, al supporto fondamentale della Radiologia, del Laboratorio analisi e del Centro trasfusionale. Grazie a questi ultimi – continua Loddo – è stato possibile l’utilizzo di diverse tecniche diagnostiche laboratoristiche e strumentali avanzate, che hanno contribuito ad un corretto inquadramento e ad una corretta stratificazione del rischio, correlati al processo donativo”.

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