Uno spot dell’Università di Cagliari per dire no alla violenza sulle donne

La violenza taglia le ali alle donne, erode le possibilità di esprimersi per quello che si è e ne annienta il futuro. L’Università di Cagliari ha deciso di scendere in campo con uno spot per dire basta ad ogni forma di violenza sulle donne. Il video è stato realizzato dalla società Relive Communication in collaborazione con la regista Carolina Melis, seguendo le indicazioni del Comitato Unico di Garanzia presieduto dal Prorettore vicario Francesco Mola. E ha subito incassato la condivisione del Cagliari calcio, della Sogaer e del Ctm per la sua diffusione. Lo spot sarà così proiettato alla Sardegna Arena il 26 novembre in occasione della partita di serie A Cagliari-Torino, sugli schermi dello scalo di Elmas e su quelli installati nei bus del trasporto pubblico cittadino.

Scene animate che prendono avvio da una pioggia di lacrime di sangue e si concludono con un bacio tra un uomo e una donna, la cui unione dei volti si trasforma in una farfalla che libra di nuovo le sue ali nell’aria. L’iniziativa di sensibilizzazione si inserisce nel calendario condiviso di eventi “Viva la libertà! Cagliari contro la violenza”, organizzato dal Comune e dalla commissione alle Pari opportunità. “Con questo spot vogliamo dire a tutti di non girare la faccia dall’altra parte rispetto al problema della violenza – spiega la rettrice Maria Del Zompo – occorre distinguere l’amore dal possesso, due cose molto distanti tra loro, e sostenere che questa battaglia va fatta insieme ai nostri compagni, padri, figli. Non da sole: chi vuol bene non taglia le ali. Per volare servono due ali: lo spot è un forte messaggio di inclusione”. Ne è convinto anche il presidente del Cagliari calcio Tommaso Giulini: “Abbiamo accolto con piacere l’invito dell’Università per lanciare un chiaro messaggio contro la violenza sulle donne e contro qualsiasi altro tipo di discriminazione”. Sulla stessa linea Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer: “l’attenzione su tematiche dal forte impatto sociale non è mai troppa”. E Roberto Murru, direttore generale Ctm, sottolinea come “il video potrà essere visto dalle 120mila persone che ogni giorno viaggiano sui bus”.

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