Università e la tassa raddoppiata: l’appello degli studenti alla Regione

Lettera appello alla Regione. E, per conoscenza anche a Università ed Ersu: “stanziate i fondi per non far pagare agli studenti l’aumento della tassa regionale”. Nemmeno un centesimo in più. L’sos è lanciato da Francesco Pitirra e Antonio Puddu, rappresentanti studenti Cda Ersu Cagliari e Sassari e Andrea Coinu, responsabile politiche giovanili Cgil Sardegna. Nel mirino l’incremento di circa ottanta euro. “Riteniamo quanto accaduto lesivo dei diritti di tutti gli studenti sardi e soprattutto delle loro famiglie – si legge nella lettera – in una terra in crisi come la nostra, nella regione più povera del continente Europeo, martoriata dalla carenza del lavoro, in cui le aspettative occupazionali e la speranza di costruire un futuro migliore per i propri figli sono lontanissime, troviamo questo aumento totalmente ingiustificato e pericoloso”. Vero, riconoscono gli studenti, che si tratta dell’applicazione di un decreto legislativo. Ma questo non fermerà la protesta. “Aumentare una tassa ad anno accademico già iniziato è inconcepibile – continuano sindacato e rappresentanti degli universitari – ogni studente sa, al momento della immatricolazione o dell’iscrizione agli anni successivi, quanto deve pagare per quell’anno ed è impensabile che durante lo svolgimento dello stesso ci siano delle variazioni. Il nostro diritto allo studio non è un mutuo a tasso variabile ed è vostra, delle istituzioni, la responsabilità non tanto di aumentare queste tasse ma di vigilare affinché questo non avvenga”.

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