Lo smart working in Sardegna per i lavoratori milanesi. L’idea è venuta ad Alessandra Barlini, manager che ha fatto il percorso inverso, ovvero da Carbonia, dove è nata, ha deciso di andare a vivere nel capoluogo lombardo diventato nel tempo la sede di Operàri, società di consulenza legale fondata a Cagliari nel 2004.
Da allora sono passati diciassette anni e la Barlini, componente del Cda e responsabile del settore Impatto, ha capito quando la pandemia abbia cambiato ritmi e modalità di lavoro. Ecco allora l’idea di convertire una villa di famiglia a Poggio dei Pini, nel Comune di Capoterra, in sede sarda di Operàri, per dare ai dipendenti una “nuova opportunità di benessere”.
La parola d’ordine per i quindici lavoratori di Operàri è “massima libertà di scelta“. Significa che in autonomia possono essere organizzati i turni dello smart working nell’Isola sapendo a Poggio dei Pini ci sono dieci posti letto.
La soluzione della villa in collina è tuttavia l’ennesimo tassello attivato in Operàri, dove lo smart working è praticato dal 2017 attraverso “spazio di co-working a Milano e in tutta Italia”, proprio con l’obiettivo di massimizzare i risultati del lavoro permettendo ai dipendenti di non recarsi necessariamente nella sede della società.
“Operàri – si legge ancora in una nota – da sempre sposa il concetto più puro di lavoro agile, inteso realmente e nella sostanza come un giusto equilibrio di autonomia e di condivisione, sempre con flessibilità di orario e libertà di svolgere le proprie attività nel luogo che si preferisce”.
L’idea di mettere a disposizione la villa a Poggio dei Piani nasce “per offrire un modo di lavorare diverso, non legato a un concetto tradizionale di ufficio dove recarsi secondo una routine schematica, bensì inteso come un ambiente piacevole e rilassante; una innovativa proposta di lavoro ibrido, in questo caso sviluppata in un luogo solitamente associato al tempo libero e alle vacanze estive. La scelta di Operàri va contro corrente in un momento storico in cui, dopo la pandemia, gli enti pubblici e molte aziende stanno richiamando i propri dipendenti in sede, abbandonando il lavoro da remoto”.
Dice ancora la Barlini: “Abbiamo sempre considerato l’ufficio come un mero strumento di lavoro e non invece il lavoro in sé. Abbiamo scelto la Sardegna anche per il suo clima favorevole tutto l’anno e perché la società, oltre che Milano, ha un baricentro anche qui, dato che è stata fondata proprio a Cagliari nel 2004 per poi essere definitivamente trasferita a Milano nel 2013”.
La villa in Sardegna è “tecnologicamente predisposta per utilizzare tutti gli strumenti di lavoro necessari per lavorare da remoto, rappresenta un luogo speciale di beneficio comune per tutti i dipendenti agili di Operàri e, in particolare, per le famiglie con bambini. “Uno dei maggiori problemi dei genitori che lavorano è trovare un luogo dove lasciare i figli, quando terminano le scuole – continua la Barlini –. Con questa soluzione offriamo la possibilità di conciliare vita professionale e familiare, sempre senza vincoli di orario”.
La casa in Sardegna di Operàri è un “progetto a lungo termine che prevede lavori strutturali per apportare ulteriori migliorie che rendano gli ambienti ancora più adeguati alle finalità di lavoro e per il beneficio comune”. Tra gli interventi previsti c’è la realizzazione di una piscina, una zona fitness e un’area giochi. In quest’ottica la Barlini lancia un appello: “Per completare il nostro progetto in Sardegna siamo alla ricerca di partner finanziari che ne condividano l’impatto positivo e che ci supportino nelle necessarie attività di adeguamento infrastrutturale. Il nostro sogno è quello di creare nel tempo una sorta di hub aperto anche ad altre aziende che vogliano fare qualcosa di veramente significativo per il benessere di chi lavora, la risorsa più preziosa di qualsiasi organizzazione”.
[Nella foto la villa di Poggio dei Pini]