Una delle pinne era completamente avvolta in una matassa di corde, reti e plastica, per questo non era in grado di nuotare e rimanere a galla. Nella sfortuna, una tartaruga Caretta caretta è stata fortunata dopo essere stata recuperata da un pescatore professionista a largo di Quirra. Il pescatore ha subito portato l’animale a bordo e ha tolto una buona parte del materiale che gli bloccava la pinna, contemporaneamente ha contattato l’Area marina protetta di Capo Carbonara che ha segnalato il caso agli specialisti del Centro di recupero del Sinis (Cres).
Successivamente la tartaruga è stata portata alla clinica “Due mari” di Oristano dove sono stati eseguiti tutti gli accertamenti. Dalla Tac non sono emersi corpi estranei nel tratto digerente, ma è saltata fuori una grave frattura alla pinna. Per il momento la tartaruga si trova in una vasca al Cres dove viene curata e i biologi la tengono costantemente sotto controllo. “La cicatrizzazione della ferita e la ricalcificazione dell’omero – spiegano gli esperti – richiederanno diversi mesi di cure per cui si esclude a priori il suo rilascio in natura per questa estate”.