Una folla immensa ha partecipato questo pomeriggio a Villacidro ai funerali di Marta Deligia, la barista ventisettenne uccisa all’alba di lunedì dall’ex fidanzato Giuseppe Pintus, ora rinchiuso in carcere. Nella chiesa della Madonna del Rosario già un’ora prima dell’inizio della funzione religiosa, iniziata alle 16, non c’era posto e la piazza antistante si è riempita progressivamente fino a contenere oltre duemila persone.
Il feretro è arrivato un quarto d’ora prima della cerimonia funebre, accolta da un silenzio impressionante. La bara color noce è stata messa davanti all’altare, interamente ricoperta da una confezione di rose bianche con la scritta “Mamma, Antonello e Roberto”, questi ultimi due i fratelli maggiori della ragazza uccisa. Attorno alla bara, sugli scalini dell’altare, tantissime altre confezioni floreali tutte bianche e rosa, fra cui quella dell’amministrazione comunale.
I familiari hanno preso posto nella prima bancata, con loro la proprietaria del bar dove Marta lavorava come commessa. Il rito funebre è stato officiato dal vescovo di Ales-Terralba, monsignor Giovanni Dettori, con la concelebrazione dei parroci delle tre parrocchie. Il vescovo, nella sua omelia, ha ricordato Marta come una ragazza solare, affettuosa, gentile con tutti e ha invocato il perdono per il suo assassino. Al termine della funzione religiosa, un lunghissimo applauso e le lacrime di tutti i presenti hanno accolto il feretro all’uscita della chiesa. Poi un interminabile corteo si è diretto verso il camposanto per accompagnare nel suo ultimo viaggio Marta Deligia, con la bara portata a turno in spalla dai suoi amici.