Una app per segnalare con lo smartphone episodi e atti di bullismo. La violenza ora si combatte con la tecnologia grazie a un progetto messo a punto dagli esperti di tre Università italiane: Cagliari, Bari, Foggia e la Federico II di Napoli. Si chiama BullyBuster, in italiano “l’acchiappa bulli”. Finanziato con un milione di euro, il progetto è basato sull’intelligenza artificiale e, se necessario, può allertare anche le forze dell’ordine.
L’app per cellulari, ma anche per computer, servirà per segnalare e individuare episodi di bullismo e cyberbullismo. Grazie al supporto informatico, prevede una mappa online su cui annotare in tempo reale segnalazioni per richiedere interventi contro episodi di bullismo commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi. Nell’iniziativa è coinvolta anche la Polizia postale, che collaborerà mettendo mezzi ed esperienza a disposizione degli sviluppatori dell’applicazione.
I bulli saranno delineati nei loro comportamenti dalle equipe di psicologi e le azioni da intraprendere sono rese possibili grazie ai giuristi che si baseranno sulle leggi. “Il progetto – spiega Gian Luca Marcialis, docente responsabile scientifico del gruppo di Cagliari – consiste in un avanzato programma basato sull’intelligenza artificiale, in grado di registrare se in una piazza, una via o una stanza, oppure durante una comunicazione sui social o sul cellulare si stiano compiendo azioni prepotenti e violente, minacce o ingiurie. L’acchiappabulli sarà in grado di proteggere le vittime segnalando un atto di bullismo in corso, ovunque esso sia compiuto, nella vita reale o nella realtà virtuale, e di allertare, se il caso, le forze dell’ordine di un pericolo imminente”.