Un uomo di Arbus – un 71enne con problemi cardiaci – ha contratto il colera e ora è ricoverato al reparto di Malattie infettive al Santissima Trinità a Cagliari: è il primo caso nell’Isola da cinquant’anni. Come riportato da l’Unione Sarda, l’uomo è arrivato in ospedale cinque giorni fa e le sue condizioni sarebbero in miglioramento. Familiari e conoscenti sono stati sottoposti alle analisi per verificare se anche altre persone manifestano dei sintomi.
Non è ancora chiaro come l’uomo sia entrato in contatto con il batterio. Non risultano viaggi recenti e inoltre i primi sintomi sarebbero comparsi un mese fa: risalire alle cause non è facile. L’anziano soffre di varie patologie e per quanto non fosse in pericolo di vita il batterio vibrio cholerae lo stava debilitando. All’inizio i medici non riuscivano a capire quali fossero le cause delle sue condizioni quando a un certo punto hanno avanzato l’ipotesi del colera (i sintomi corrispondevano). Così è stato trasferito al Santissima Trinità dove è stato accolto secondo il protocollo previsto in questi casi. Le analisi hanno confermato la diagnosi.
Secondo quanto dichiarato a Radiolina dal direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale, Goffredo Angioni, ancora non è possibile trarre delle conclusioni sulle cause della malattia. “Le indagini sono in corso. Solitamente il colera si può contrarre nel corso di viaggi in alcuni Paesi dell’Asia, come l’India, dove la malattia è endemica. Da noi, invece, i principali sospettati sono i frutti di mare, se consumati senza la dovuta cottura”. Il medico lancia un appello: “Nessun allarmismo”. Anche perché non si segnalano al momento altri casi di colera tra le persone venute a contatto con lui. Angioni ha spiegato all’Ansa che giovedì arriverà il responso sulle cause e che l’uomo sta meglio. “La situazione è in fase di normalizzazione – ha detto – e sotto controllo. La diagnosi è emersa da un controllo su pregresse patologie”.
Applicati tutti i protocolli nazionali relativi alla malattia infettiva: il paziente è in isolamento ed è già in corso – se ne sta occupando la Asl del Medio Campidano – l’attività di tracciamento per rilevare eventuali casi di contagio tra le persone che abitualmente vivono con il paziente o lo frequentano. “La situazione è sotto controllo – ha spiegato il manager della Asl, Marcello Tidore, all’Ansa – la raccomandazione, soprattutto d’estate, è quella di fare attenzione alla potabilità dell’acqua. Preferibile sempre consumare cibi cotti, se crudi devono essere stabulati o abbattuti”. Cause ancora da accertare, ma massima prudenza e attenzione: “Il paziente è in isolamento – ha detto il direttore generale della Asl 8, Roberto Massazza -. Tutto il personale chiaramente deve stare particolarmente attento. Ma stiamo rispettando tutti i protocolli previsti per queste situazioni”.