I carabinieri del comando provinciale di Sassari hanno diffuso i nomi delle 19 persone accusate a vario titolo di detenzione e spaccio di stupefacenti, nonché minacce e tentata estorsione. La misura cautelare in carcere è scattata per nove indagati, di cui sei di Ozieri: Fabrizio Dessì, 36 anni; Dario Bertulu, 37; Adriano Sanna, 19; Paolo Bianchina, 37; i fratelli Giovanni Maria e Lorenzo Sini, rispettivamente di 30 e 22 anni. In cella pure Angelo Brau, 34 anni, di Bultei; Giacomo Mellino, 27, di Anela; Graziano Mellino, 49, di Bultei. Domiciliari per altri cinque ozieresi: Luca Punzurudu, 34 anni; Emanuele Ruzzone, 22; i fratelli Daniele e Gian Battista Cattina, di 37 e 33; Giuseppe Mazza, 23 anni. Obbligo di dimora per altri due ozieresi, A. N. e F.T., di cui non è stata resa nota l’età. Ci sono infine tre persone irreperibili e verso i quali è stata emessa l’ordinanza di arresto ai domiciliari.
Le indagine che hanno portati oggi agli arrestati e tutte le altre misure cautelari emesse dalla Procura di Sassari, chiudono tredici mesi di indagini: insieme ai carabinieri del Comando provinciale territoriale hanno lavorato i reparti del Nucleo Cinofili di Abbasanta e quelli del 10° Nucleo elicotteri di Olbia. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il gruppo smerciava due tipi di droga: marijuana e cocaina. La base dello smercio, compreso il taglio, era a Ozieri, come hanno ricostruito i militari della compagnia locale attraverso il Nucleo operativo attraverso pedinamenti e appostamenti documentati con video e fotografie. Le sostanze stupefacenti partivano invece da Bultei, dove erano custodite in una sala giochi. Il trasporto avveniva su macchine di lusso, tra cui una Ferrari. Nel gruppo esisteva anche la figura della vedetta che aveva il compito di dare l’allarme agli altri al passaggio delle forze dell’ordine. La droga veniva materialmente venduta nelle stradine meno frequentate del centro storico e sempre in orario notturno.
Quanto all’accusa di estorsione, questo filone dell’inchiesta riguarda una lite tra due indagati con uno che minacciava l’altro per il ritardo nel pagamento dei proventi legati allo spaccio. Nel corso del lavoro investigativo sono stati identificati – ma nemmeno denunciati – trentacinque consumatori di sostanze stupefacenti che saranno segnalati alla Prefettura di Sassari.