Mentre a Olbia splende il sole e il fango ha lasciato spazio alle polemiche, in città i vigili urbani hanno avviato, anche con un drone, l’opera di mappatura dei canali che lo scorso giovedì si sono gonfiati sino ad esondare e allagare un centinaio di abitazioni. Una verifica che, non è escluso, entrerà a far parte dell‘informativa che la Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha chiesto per far chiarezza su quanto accaduto il primo ottobre scorso a Olbia.
“Dobbiamo ricostruire lo stato dei luoghi post alluvione e procedere ad una corretta e puntuale mappatura dei canali, partendo dal rio Siligheddu, per poi passare al San Nicola e al Gaddhuresu“, spiega Gianni Serra il comandante della polizia municipale della città. Nel frattempo il sindaco, Gianni Giovannelli, ha esteso anche a domani la chiusura delle scuole d’infanzia e primaria Poltu Quadu, in via Modena, e ha disposto il trasferimento di tre classi dell’ex scuola di Maria Rocca, all’oratorio della Sacra Famiglia.
Intanto la Asl 2 ha presentato il proprio conto dei danni. “Si sono registrate infiltrazioni sia al Paolo Merlo di La Maddalena che nell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, in particolare nei reparti di medicina donne e in una parte del Pronto soccorso”.