Male, decisamente male questo Cagliari che continua a mostrare tutta la sua inconsistente mediocrità. Alla Unipol Domus, davanti al suo pubblico, ha preso quattro sberle da un Napoli per niente trascendentale che si è trovato la vittoria servita su un piatto d’argento. Il punteggio di 4-0 per i partenopei non è frutto della forza della squadra di Conte, ma della debolezza di quella di Davide Nicola. La buona volontà proprio non basta se la qualità non c’è. E’ una realtà vecchia e stantia che rimette a nudo i tanti difetti e i pochi, pochissimi pregi di un organico che la società non riesce da ormai troppo tempo a costruire adeguatamente. Oggi le prospettive non sono decisamente rosee.
La frittata è stata fatta in sede di calciomercato e adesso bisognerà digerirla. Possibilmente in tempi brevi se non si vuole sprofondare. La squadra appare ancora tutta da inventare, in ogni settore del campo. Ma un attacco che segni, da dove lo si tira fuori? Anche oggi le occasioni ci sono state, benché su episodi occasionali e non precostruiti, ma nessuno la butta dentro. E nel centrocampo chi accende la luce? Marin e Prati la loro parte la fanno (il rumeno ha anche colpito una clamorosa traversa), ma lì in mezzo sono i soli su livelli sufficienti. E della difesa che dire? Contro il Napoli e Lukaku, Yerry Mina è stato una roccia e ha tenuto in piedi l’intero reparto, ma il sopravvento degli avversari a centro campo, ha reso inutile la sua prestazione individuale. Singolarmente non male neppure Luperto e Augello, ma è il reparto che nel complesso ha fatto acqua.
Quello offerto da Cagliari e Napoli nel primo tempo è stato decisamente uno spettacolo scadente sotto sotto l’aspetto calcistico, indecoroso e incivile quello in due settori degli spalti occupati dagli estremisti delle due tifoserie. Dal 23’ del primo tempo, 4 minuti dopo il gol del Napoli, per dieci minuti alla Unipol Domus il clima si è fatto surreale. Dal settore ospiti occupato da quattrocento ultras napoletani in assetto squadrista, son partiti insulti verso i tifosi cagliaritani e i sardi in genere, poi è cominciato da parte loro il lancio di razzi all’indirizzo della curva sud, subiti rispediti indietro.
Ugualmente dalla parte opposta , curva Nord e gruppo Sconvolt, sono cominciati i lanci in campo di botti di ogni tipo. L’arbitro Lapenna ha dovuto sospendere la partita per otto minuti, far annunciare agli altoparlanti che continuando questo atteggiamento da parte degli ultras di entrambe le squadre, l’incontro sarebbe stato definitivamente chiuso. La partita è ripresa in un clima ancor più surreale, ma il Cagliari è andato definitivamente in barca e alla distanza è crollato.
Nicola avrà molto da lavorare per migliorare una squadra che francamente è stata finora molto deludente. Lui, il mister, continua a difendere i suoi ragazzi e nel complesso si dice soddisfatto della squadra. Crediamo che non sia così e che anche a lui bruci questa situazione. Fra cinque giorni ci sarà la possibilità di alzare la testa, alla Unipol Domus venerdì arriva l’Empoli. Sarà necessario dare una svolta al campionato rossoblù.
Nel dopo partita, mister Nicola ha detto che “Il risultato racconta una partita diversa, noi abbiamo fatto la nostra parte e ci siamo approcciati con la giusta umiltà al Napoli. Poi siamo scivolati in qualche situazione è una volta subito il 2 a 0 a zero, siamo andati in affanno. E questo non deve succedere mai, proprio mai qualunque sia il risultato sul campo. Però sono soddisfatto di quello che fanno i ragazzi, anche oggi”.
Luciano Onnis