Ucraina, riparte la missione sarda. Ospedali mandano medicinali al fronte

Riprende la strada verso il confine tra Ucraina a Polonia la missione umanitaria della Rete Anas sanità Sardegna che la scorsa settimana è rientrata nell’Isola con decine di profughi, soprattutto donne e bambini, dopo un viaggio di quattro giorni attraverso Austria e Slovenia. Tre furgoncini si muoveranno dal centro di coordinamento del dopolavoro ferroviario di Cagliari per raggiungere Olbia e imbarcarsi poi per Livorno, dove proseguiranno via terra.

A bordo, coordinati dal vice presidente della Rete, Pier Paolo Pintus, i volontari con un carico di medicine salvavita – utili per patologie croniche e di guerra – raccolti a Cagliari, Sassari, Alà dei Sardi, Ossi, Padru, Chiaramonti e Nuoro. “Speriamo di tornare con una ventina di profughi, tra cui alcune mamme con bambini che, con mezzi di fortuna, stanno cercando di fuggire da Kharkiv sotto le bombe per raggiungere Medyka, dove alla frontiera con la Polonia ci sono già 300 mila persone – dice all’Ansa il presidente regionale della Rete associativa, Claudio Cugusi – Ci tengo a ringraziare anche il commissario straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois che insieme al prefetto sta verificando la possibilità di aprire un centro di coordinamento in una scuola in disuso per la raccolta di medicine nel nord Sardegna”.

Intanto negli ospedali è cominciata la raccolta di farmaci da inviare al fronte. L’Arnas G. Brotzu ha risposto alla richiesta dell’assessorato regionale alla Sanità: “Non potevamo che accogliere favorevolmente la richiesta da parte dell’assessorato. Una guerra crudele dove a fare le spese sono le persone più fragili”. Con queste parole il direttore generale, Agnese Foddis, conferma di aver dato seguito alla richiesta di inviare farmaci nelle zone colpite dalla guerra.

Stessa cosa per L’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari: “È nostro dovere aiutare le popolazioni colpite dalla guerra – dice Chiara Seazzu, direttore generale dell’Aou di Cagliari – è una tragedia che non può lasciarci indifferenti. Per questo abbiamo risposto subito positivamente alla richiesta dell’assessorato”.

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