Ucciso in casa per una rapina, il sindaco: “È opera di un vigliacco”

“Solo un mese fa sono venuto a conoscenza del fatto che Tonino aveva subito a ottobre un furto nella sua vecchia abitazione e, preoccupato, ho chiesto che venisse installato un grosso faro che illuminasse la zona, ma è stato inutile. È l’opera di un vigliacco, chi se la prende con gli anziani, i fragili, i bambini: può essere definito solo in questo modo”. Lo ha detto all’Ansa il sindaco di Ghilarza, Stefano Licheri, parlando dell’omicidio di Tonino Porcu, il 78enne pestato a sangue durante una rapina nella sua abitazione in paese.

“Lo conoscevo bene, veniva da una famiglia di allevatori – racconta il primo cittadino -. Non si era mai spostato, come uno dei fratelli e la sorella, scomparsa da poco tempo”. Quindi rievoca come la vittima trascorreva le giornate: “Lo vedevamo spesso in giro con la sua bicicletta, poi si sedeva sulla panchina della piazzetta davanti a casa, dove adesso viveva, a poche decine di metri da quella in cui aveva vissuto con la madre e che aveva lasciato dopo la visita dei ladri”. Il furto, dunque, sarebbe avvenuto 4 mesi fa. I ladri entrarono in casa rovistando ovunque, poi se andarono, non prima però di aver appiccato un incendio per cancellare le tracce del loro passaggio. Questa almeno la versione di cui sono a conoscenza le persone che avevano raccolto la testimonianza della vittima. “A causa del rogo è crollato il tetto – ricorda il sindaco -, è questo particolare che mi ha portato a chiedere cosa fosse successo e sono venuto a conoscenza del furto” . La zona in cui viveva Tonino Porcu era isolata e poco illuminata “per questa ragione ho fatto montare il faro – spiega ancora il primo cittadino -. Quello che è accaduto è terribile. Siamo sconvolti, poteva capitare a chiunque”.

Tonino Porcu è stato ucciso diverse ore prima del ritrovamento del corpo, probabilmente nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 febbraio, nella sua abitazione di via Regina Elena a Ghilarza, in provincia di Oristano. È quanto emerge dai primi accertamenti effettuati dal medico legale, Roberto Demontis, sul cadavere dell’allevatore in pensione. Confermate le tumefazioni al volto riconducibili a una brutale aggressione: l’anziano sarebbe stato colpito a mani nude o con un oggetto contundente. Bisognerà attendere l’autopsia, prevista per domani, per capire se le ferite riscontrate abbiano provocato direttamente il decesso o se la morte sia sopraggiunta per un infarto a seguito dell’aggressione, visto che la vittima era cardiopatica. I carabinieri stanno lavorando per ricostruire le ultime ore di vita del 78enne, cercando di recuperare elementi utili a individuare la persona o le persone entrate nella sua casa per compiere una rapina.

Forse l’anziano li ha colti sul fatto ed è stato aggredito, diversamente potrebbe essere stato sorpreso mentre dormiva. I malviventi hanno rovistato ovunque – l’abitazione era a soqquadro – in cerca di denaro e oggetti di valore, poi sono fuggiti. La scoperta del corpo è avvenuta ieri notte, quando la donna che lo aiutava per le pulizie e il nipote sono entrati in casa allertati da alcuni vicini che non avevano notizie di Porcu da lunedì sera: l’ultima volta era stato visto anche dal fratello. Il pensionato era steso sul letto in camera con il volto tumefatto. Sul posto sono quindi intervenuti i medici del 118 e i carabinieri che hanno transennato la zona. Con l’arrivo del medico legale si è poi avuta la conferma che la morte era riconducibile a un’aggressione. Gli investigatori dell’Arma stanno sentendo tutti i vicini e i conoscenti della vittima, con la speranza che qualcuno abbia visto o sentito qualche cosa. La zona è sprovvista di telecamere. Altri elementi sono attesi dal sopralluogo affidato agli specialisti del Ris.

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