Gli organi di Davide Unida, il 37enne di Luras morto dopo una sprangata alla testa, hanno ridato nuova vita. La famiglia dell’uomo ha infatti deciso di donare gli organi che sono stati impianti in queste ore nei pazienti risultati compatibili.
Per Davide, il Comune della Gallura si è fermato. “Uno di noi per sempre”, si leggeva nel cartello scelto per la fiaccolata di avant’ieri sera. Davide era del 1986. E quel messaggio gliel’hanno scritto proprio i suoi ‘fedali’, ovvero i nati nello stesso anno.
La famiglia del 37enne ha deciso di donare tutti gli organi: cuore, reni e fegato. Stando a quanto riporta L’Unione Sarda, è stata invece espiantata solo una cornea di Davide e questo per via dei presumibili danni che procurati dai colpi ricevuti.
Per la morte del 37enne è in carcere un 35enne, Fabio Malu, anche lui di Luras, la cui posizione giudiziaria si è aggravata. Da omicidio preterintenzionale, il capo d’imputazione è stato convertito in omicidio volontario aggravato. Del resto non è pensabile che dopo una sprangata alla testa ci si aspetti conseguenze lievi.
Dopo la lite e la sprangata, le condizioni di Unida sono apparse subito gravi. L’uomo è stato infatti trasportato con l’elisoccorso a Sassari, dove è stato sottoposto a un intervento alla testa ma nel giro di poche ore il 37enne è deceduto. La salma di Davide farà ritorno a Luras per i funerali.