Uccise vicina per il pappagallo molesto, la difesa: “Era incapace di intendere”

“L’imputato non sta recitando, è incapace di intendere e di volere e deve essere assolto”. Nell’aula della Corte d’assise di Cagliari i difensori di Ignazio Frailis hanno ribattuto punto su punto per oltre quattro ore la requisitoria del procuratore aggiunto Paolo De Angelis, che aveva chiesto per l’imputato il massimo della pena: ergastolo.

L’uomo, 47 anni, disoccupato, è accusato di aver ucciso la sua vicina di casa, la sessantenne Maria Bonaria Contu, per le angherie verbali e le parolacce che il pappagallo della pensionata gli rivolgeva quotidianamente. Il delitto risale al 2 maggio 2017: la donna venne sorpresa dal suo assassino a Capoterra mentre passeggiava con due amiche, colpita a morte con 11 coltellate.

Gli avvocati Fabio Pili e Luigi Porcella hanno sposato in toto l’esito della consulenza di parte, che aveva accertato il totale vizio di mente dell’imputato. La Corte d’assise, presieduta da Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri), aveva invece stabilito la semi-incapacità di Frailis, risultato però contestato dal pm De Angelis secondo il quale l’uomo è stato in grado di “manipolare” e “mistificare” la sua condizione davanti agli psichiatri per sfuggire alle sue responsabilità. Il processo riprende il 3 aprile con le repliche, quindi la Corte emetterà la sentenza.

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