Uccise un compaesano a Genoni, 25enne patteggia 21 anni in appello

Era stato condannato nell’ottobre dello scorso anno in primo grado a ventiquattro anni di reclusione, tanti quanti ne aveva chiesti la pm Nicoletta Mari. Ma davanti alla Corte d’assise d’appello di Cagliari, il 25enne Francesco Fenu, di Genoni, nel sud Sardegna, ha deciso di patteggiare per l’accusa di omicidio premeditato del compaesano Roberto Vinci, 48 anni, ucciso con due fucilate la sera del 18 agosto 2019 in località Proseru. I suoi avvocati Francesco Marongiu e Luigi Porcella si sono accordati con il procuratore generale Luigi Patronaggio per una pena finale di 21 anni e 3 mesi di reclusione.

Il patteggiamento è stato accolto dalla Corte presieduta dal giudice Massimo Poddighe. Roberto Vinci era stato colpito al fianco da due fucilate mentre rincasava sulla sua bicicletta dopo una giornata di lavoro nelle campagne di Genoni: ferito gravemente aveva riconosciuto il suo sparatore, indicandone il nome ai soccorritori e ai carabinieri. Poi l’agonia e il decesso. Una volta arrestato, Fenu aveva confessato. La famiglia di Vinci si era costituita parte civile con l’avvocato Alberto Curreli: il patteggiamento riduce di 33 mesi gli anni di carcere, ma lascia invariata la provvisionale di 60 mila euro come anticipo sul risarcimento.

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