Tuta e guanti in terra dopo un tampone: paura contagi in un palazzo a Nuoro

Tuta, mascherina, guanti in lattice, abbandonati all’esterno del pianerottolo di un appartamento, dove un operatore della Assl si era recato per effettuare dei tamponi a due familiari di una persona positiva al coronavirus e ormai deceduta.

È successo ieri mattina a Nuoro dove i condomini della palazzina si sono rivolti all’azienda sanitaria e all’amministrazione comunale, attraverso una segnalazione al vice sindaco Sebastian Cocco. Secondo un preciso protocollo i dispositivi di sicurezza usati durante i prelievi a domicilio devono essere smaltiti a cura di chi viene fatto il tampone. “Ho avvisato immediatamente il sindaco Andrea Soddu, perché segnalasse la cosa al Prefetto e l’autorità e all’Ats – spiega all’Ansa il vicesindaco Cocco – Nel frattempo ho fatto un segnalazione ai vigili urbani che sono intervenuti sul posto. Più tardi ho appreso che l’operatore sanitario che ha eseguito i tamponi è tornato e ha spiegato ai condomini che lo smaltimento dei dispositivi di protezione individuale è a carico del paziente a cui viene fatto il tampone. Una cosa assurda, come si può pretendere una cosa del genere da persone anziane che magari non stanno bene? Chiediamo una risposta all’Ats”.

In serata è arrivata anche la risposta dell’Ats al sindaco Andrea Soddu: “Mi è stato spiegato che esiste una procedura secondo la quale l’infermiere che effettua il tampone non può prendere l’ascensore o fare le scale con i dispositivi utilizzati – ha chiarito Soddu – ma si deve spogliare prima di scendere. Subito dopo le persone a cui è stato eseguito il tampone devono mettere il materiale dentro una busta con della varecchina. Qui c’è stato un malinteso che ha fatto allarmare i condomini. Il problema è poi rientrato dopo che la procedura è stata eseguita correttamente”.

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