I sardi non fanno abbastanza prevenzione contro i tumori, ma sui vaccini obbligatori l’Isola è virtuosa. Sono le due facce della sanità contenuti nel 7° Rapporto sul federalismo in sanità, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva. La Sardegna, come il resto del Sud, arranca sugli screening oncologici, il che significa scarsa prevenzione sui tumori. Trend positivo, invece, sui vaccini obbligatori: la nostra regione fa registrare una copertura sopra il 95 per cento.
Sugli esami per prevenire i tumori la Sardegna è addirittura classificata come inadempiente. Un primato negativo che l’Isola divide con Calabria, Sicilia e Puglia, con percentuali medie di screening che non superano il 50 per cento. Di segno opposto i numeri relativi alle coperture vaccinali: l’Isola è considerata sicura sull’immunità di gregge al pari di Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Toscana e Umbria. A unire Nord e Sud, senza differenze sono le liste d’attesa: un italiano su due ha dichiarato di aver avuto difficoltà ad
accedere a visite o esami garantiti dal Servizio sanitario nazionale per via dei tempi troppi lunghi.