Durante la pandemia sono aumentate enormemente le richieste di aiuto da parte dei cittadini della Sardegna, ma anche disservizi, truffe, raggiri e problemi con società e operatori attivi in regione. I dati emergono dall’ultimo congresso di Adiconsum Sardegna, che ha svolto un’apposita indagine per capire quali siano le principali criticità che assillano i cittadini della Sardegna e come siano cambiate le richieste di aiuto degli utenti durante la pandemia.
“Nel biennio 2020-2021 abbiamo registrato un totale di oltre 66mila segnalazioni telefoniche o via mail da parte dei cittadini della Sardegna, con una forte crescita del 20 per cento rispetto al periodo pre-Covid – spiega il presidente Giorgio Vargiu -. 4.470 sono stati i cittadini ricevuti dalle sedi di Adiconsum presenti nel territorio regionale, per una attività di tutela che ha dato vita in questi due anni a oltre 8mila pratiche, 1.488 procedure di conciliazione, 178 esposti alle Autorità e ben 4 class action e 2 azioni inibitorie per pratiche commerciali scorrette”.
In testa alla classifica delle società che hanno registrato il maggior numero di denunce e lamentele da parte dei consumatori sardi – spiega Adiconsum – c’è Abbanoa, con il 32 per cento delle segnalazioni ricevute, ma in forte crescita sono anche i disservizi legati alle forniture di luce e gas (14 per cento del totale), quelli legati alla sanità (13 per cento), i problemi con le società di trasporti (9 per cento) e le controversie nel settore delle rinnovabili (6 per cento). In calo invece le segnalazioni relative a fisco, tributi ed enti locali, comparti che occupano gli ultimi posti della classifica. “I numero emersi dal report certificano come durante la pandemia si siano intensificati i disservizi a danno dei consumatori della Sardegna e siano cresciuti i problemi tra cittadini e operatori, ma anche le truffe e i tentativi di raggiro – conclude il presidente di Adiconsum Sardegna -. Parallelamente è aumentata l’attività di tutela dei nostri sportelli presenti in regione, a dimostrazione della crescente sensibilità consumeristica da parte degli utenti sardi”.