Truffe agli anziani, Confartigianato: “Tante vittime in Sardegna non denunciano”

“Il 50% delle truffe agli anziani va a buon fine e solo il 47% dei danneggiati sporge denuncia alla Polizia”. Lo rende noto l’Associazione Nazionale degli Anziani e dei Pensionati di Confartigianato che ha elaborato i dati ricavati da un’indagine che ha coinvolto quasi 10mila cittadini over 65 in tutta Italia, tra questi anche molti sardi. Un’analisi che si inserisce nella prosecuzione della campagna “Più sicuri insieme” che è stata rilanciata anche in Sardegna e che è realizzata in collaborazione con Ministero dell’Interno e il contributo di Polizia, Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L’indagine ha messo in rilievo che, ormai, la percentuale più alta di frodi avviene attraverso Internet. “La fraudolenta attivazione di servizi per via telefonica (6%) o con visite al domicilio (15%) e le frodi online (20%) hanno una percentuale di denuncia inferiore a un caso su cinque – spiegano da Confartigianato -. Tra i motivi della mancata denuncia, vi è il “grado di soddisfazione basso” rispetto al riscontro che una tale azione genera. Solo per il 18% è alta la soddisfazione di essersi rivolti agli organi di Polizia. Resta massima, invece, la fiducia nei confronti di amici e familiari per essere messi in guardia rispetto a situazioni fraudolente”.

“I dati generalizzati sono perfettamente sovrapponibili alla condizione che registriamo anche nell’Isola – commenta Giovanni Mellino, Presidente Regionale di Anap Confartigianato Sardegna e vicepresidente nazionale – purtroppo continua a essere troppo alta la percentuale di anziani che cade nella rete dei truffatori senza scrupoli. Persiste, inoltre, una certa ritrosia alla denuncia una volta rimasti vittime di impostori. Tuttavia vi sono anche segnali incoraggianti rispetto agli effetti dell’attuale campagna in corso quotidianamente riceviamo telefonate di segnalazione o per richiesta di supporto, indice di una certa attenzione che gli anziani cominciano ad avere nei confronti degli sconosciuti che chiamano al telefono o bussano alla porta”.

Per l’Associazione è importante, far crescere della consapevolezza del rischio e degli strumenti per prevenirlo o denunciarlo. Tra i motivi di mancata denuncia l’indagine evidenzia che il grado di soddisfazione in caso di denuncia all’autorità è basso per più di un quarto dei denuncianti, e solo per il 18% è di alta soddisfazione.

Per Anap Sardegna, questa indagine “sottolinea come, anche se da un’area territoriale del Paese all’altra, cambi anche notevolmente l’andamento del fenomeno indagato in tutti i casi ci si trova di fronte ad un’emergenza sociale che non si può ignorare, per il suo danno su categorie fragili e sulla percezione diffusa di insicurezza”.

“Abbiamo bisogno di pene certe, che salvaguardino la dignità dei nostri anziani che molto hanno dato alla società nel corso della loro vita – ribadisce il Presidente di Anap Sardegna – sarebbe opportuno, inoltre, rendere più praticabile l’iter per la denuncia le truffe, infatti, rappresentano «una vera emergenza sociale per questo confermiamo l’impegno dell’Associazione nella prosecuzione della campagna che continua a informare i cittadini sulle modalità più diffuse di truffa e sulle avvertenze da mettere in atto per non restarne vittime”.

“Le condizioni psico-fisiche spesso precarie, ma anche della frequente solitudine e della frammentazione dei nuclei familiari, che rende le persone anziane ancor più soggette al rischio di cadere vittime di questo e di altre tipologie di reato – conclude Mellino – ci rendono ancora più responsabili, come Associazione nella quotidiana lotta ad ogni forma di truffa e malversazione nei confronti degli anziani”.

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