Avrebbero fatto pagare le spese per la ristrutturazione dell’hotel agli inquilini del residence a fianco. E’ l’accusa a carico di undici persone – dieci di origine campana – denunciate dalla tenenza della Guardia di finanza di Sarroch per una truffa di circa 1,8 milioni di euro. I reati contestati agli indagati vanno dalla truffa all’emissione di fatture false sino all’estorsione. Il residence in questione è il “Rocce Rosse“, una struttura sorta alla fine degli anni ’60 di fronte al golfo di Teulada, in località Sa canna. La struttura – costituita per metà da appartamenti privati e per metà dal sito alberghiero – è stata oggetto dal 2008 di interventi per il rifacimento del tetto, posa in opera di infissi e ascensori, costruzione di una piscina e di una Spa, oltre alla realizzazione di un depuratore.
I lavori sono stati assegnati da un noto commercialista di Avellino, con il benestare dell’amministratore, di origini cagliaritane, dell’intera struttura, ad una società irpina a lui riconducibile, per poi essere appaltati ad altre società campane compiacenti. A quel punto, con la complicità dello studio incaricato della progettazione, sono stati ‘gonfiati’ i computi metrici della parte residenziale, così da far ricadere le spese sui condomini ignari. Per giustificare i costi a carico dei privati, le società hanno emesso fatture per operazioni inesistenti pari a cinque milioni di euro. Gli inquilini si sono anche visti recapitare decreti ingiuntivi, predisposti ad arte dalle ditte esecutrici dei lavori, con i quali veniva richiesto loro l’addebito di ulteriori spese in aggiunta a quelle già ingiustamente sostenute. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Cagliari Danilo Tronci, ha portato anche al sequestro di quote societarie per un importo complessivo di 700 mila euro.