Dopo 9 anni e 4 processi si è definitivamente chiusa la vicenda giudiziaria di Bruno Manfredi – ex direttore di Banca Intesa di Cagliari – che nel 2009 era stato accusato di truffa e associazione a delinquere. Con un nuovo, definitivo processo la Corte d’Appello di Cagliari ha assolto Manfredi per non aver commesso il fatto. I giudici hanno così messo la parola fine a una storia complessa iniziata nel 2006: i carabinieri avevano raccolto un esposto della Banca Intesa di via Pessina che denunciava un giro di prestiti da 15 a 20 mila euro ciascuno assegnati dall’istituto a persone che, con titoli fasulli (buste paga, contratti di lavoro), non erano poi comunque state in grado di pagare le rate. La procura di Cagliari aveva iscritto nel registro degli indagati diverse persone accusate di truffa e associazione a delinquere; tra queste Bruno Manfredi, allora direttore, che si sarebbe prestato alla truffa in associazione con altre persone. In un primo processo l’uomo era stato assolto da ogni accusa mentre altre 21 persone erano state condannate; nel processo in appello, celebrato nel marzo 2014, era stato invece condannato per truffa a 4 anni e 4 mesi di reclusione; caduta, invece, l’accusa di associazione a delinquere.
Manfredi, assistito dall’avvocato Roberto Nati, aveva fatto ricorso in Cassazione: la Suprema corte aveva annullato la sentenza relativa alla condanna del direttore (che nel frattempo era stato licenziato dalla banca) e rimandato gli atti alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio. Il 10 luglio, dopo l’udienza di nuovi testimoni, la nuova decisione: Bruno Manfredi è innocente.