La morte di Antonio Giuseppe Atzori, il 65enne trovato morto venerdì nella casa di famiglia ad Arbus, continua a restare un giallo. Ieri era attesa l’autopsia, affidata dal pm Danilo Tronci al medico legale Roberto Demontis, ma l’esame non è bastato a chiarire le cause del decesso.
Nella sua relazione, Demontis ha spiegato che le ferite alla testa riscontrate sul cadavere sono compatibili sia “con ripetute cadute” che con un “episodio di violenza”. Quindi il 65enne potrebbe essere stato colpito da qualcuno oppure ogni volta che scivolava provava a rialzarsi ma inutilmente.
Nel corso delle indagini, affidate ai carabinieri di Villacidro, sono state chiarite due cose: le condizioni di salute dell’uomo non erano buone ma in quell’abitazione ci sono stati altri due fatti che impongono ai militari dell’Arma di raccogliere ancora altri elementi. Al caso stanno lavorando anche gli uomini del Reparto territoriale di Cagliari.
Diciotto anni fa, infatti, Atzori aveva accoltellato un fratello; nel 2009, invece, fu lui a essere ferito. Adesso la morte in casa, avvenuta nei giorni precedenti al ritrovamento di venerdì, visto che sono stati i vicini ad allertare le forze dell’ordine non vedendo Atzori da svariati giorni. Ma soprattutto nella strada si avvertiva un forte odore. Non a caso il cadavere era già in stato di decomposizione.
Ieri il medico legale ha esaminato il cadavere, al cimitero di San Michele a Cagliari, per quattro ore. Proprio per l’incertezza sul destino dell’uomo, sono stati disposti anche gli esami tossicologici e istologici. Il fascicolo in Procura resta aperto. Al momento non è dato sapere se i carabinieri abbiano sentito qualcuno. Di sicuro nella vita di Atzori gli inquirenti stanno scavando.