Tribunale Tempio, giudice “in prestito”: prosegue l’astensione degli avvocati

Mentre prosegue l’astensione a oltranza dalle udienze penali e civili degli avvocati del Foro di Tempio, la Corte d’Appello di Cagliari ha destinato, per due mesi un Gip (giudice delle indagini preliminari) al tribunale di Sassari. Il magistrato sarà per due volte la settimana a Tempio, dove mancano sei magistrati dei tredici in organico e i pochi giudici in servizio devono dibattere tra 32 mila fascicoli pendenti, tra procedimento penali, civili, volontaria giurisdizione, fallimenti, esecuzioni mobiliari e immobiliari e udienze monocratiche e collegiali.

Le richieste per ottenere il completamento dell’organico sono state inviate a tutti gli organi competenti a più riprese dal presidente del tribunale Giuseppe Magliulo, mentre della gravissima situazione è stato investito sia l’attuale ministro della Giustizia che il Consiglio superiore della magistratura, a conoscenza della grave situazione dalle diverse informative partite dalla dirigenza del tribunale gallurese, dalla corte d’Appello di Cagliari e dagli organismi professionisti del diritto, dalla camera penale di Tempio all’Ordine degli avvocati che ha indetto lo sciopero ad oltranza avviato il primo ottobre scorso.

Il tribunale di Tempio, a causa delle profonde e croniche carenze di organico che risale agli anni Sessanta, ha conquistato il poco invidiabile primato di un palazzo di giustizia nel quale si registrano mediamente l’80 per cento di estinzioni e prescrizioni dei procedimenti civili e penali. “La nostra protesta – ha spiegato il presidente dell’Ordine forense Carlo Selis – nasce perché nel nostro territorio la Giustizia, diritto costituzionale nel quale crediamo e al quale dedichiamo la nostra vita professionale, è negata. Le piante organiche dei magistrati giudicanti, requirenti e del personale amministrativi, rilevate su statistiche di popolazione, di cause pendenti e di nuova iscrizione vecchie di un secolo e mezzo, sono comunque ridotte in maniera da sempre allo stato insufficiente, per non dire cronica”.

I numeri del tribunale di Tempio, il terzo nell’Isola per carichi di lavoro e nuovi procedimenti annui, sono da sempre a conoscenza del ministero della Giustizia, e nonostante le continue e ripetute segnalazioni delle ispezioni ministeriali – l’ultima delle quali è conclusa poco meno di sei mesi fa lanciando un ultimatum di chiudere le pendenze entro giugno altrimenti si rischiava la chiusura – sono rimaste lettera morta.

g.p.c.

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