Tre pecorelle come simbolo dell’Isola, polemiche su una cartina per i bambini

Si chiama ‘Il grande poster dell’Italia‘ e viene venduto assieme al libro ‘Cuore‘ di De Amicis. Un innocuo disegno per bambini è finito al centro della polemica per come viene rappresentata la Sardegna. Lungo lo Stivale ci sono i simboli dell’arte e della cultura, ci sono la Mole Antonelliana per Torino, il Duomo per Milano, la Torre pendente per Pisa, il David di Michelangelo per Firenze, il Colosseo per Roma, poi ci sono i bronzi di Riace, gli ulivi pugliesi, i trulli di Alberobello. Quando l’occhio cade sulla Sardegna, però, non si trova traccia di nuraghi, tombe dei giganti, menhir o pozzi sacri: l’Isola è rappresentata da tre pecorelle.

I sardi sanno essere permalosi. Non è un luogo comune, quando si mette in discussione il valore dell’Isola la tensione sale subito alle stelle. Davanti ai più grandi soprusi difficilmente i sardi hanno alzato la testa e la voce, ma la sommossa popolare arriva puntuale per la battuta di un comico, la gaffe di un politico o un manifesto con una spiaggia sarda spacciata per un’altra località. Ci sono gli estremisti dell’orgoglio che si indignano subito per lesa maestà, ma ci sono anche gli indifferenti. Ma è vero anche che il senso di lontananza dalla Penisola prima era appannaggio di chi dell’isolamento ne faceva una battaglia politica e culturale, mentre negli ultimi anni è cresciuto negli isolani il senso di appartenenza alla propria terra.

Sono tanti i simboli di una storia che parte da quasi quattromila anni fa e che potrebbe permettere alla Sardegna di lasciarsi alle spalle tante blasonate mete turistiche. Ma oggi la crescita del senso di appartenenza e la rivalutazione dei propri tesori storici, culturali e ambientali vengono messi a dura prova da un libro per ragazzi che riporta indietro il nastro del tempo. Allo stereotipo dei ‘pecorai’. L’edizione del libro ‘Cuore‘ di Edmondo de Amicis, messa in vendita dalla casa editrice Gribaudo nel circuito Feltrinelli, col suo inserto “Il grande poster dell’Italia“. A rendere pubblica la questione è stata la pagina Facebook del ‘Giudicato sardo di Londra‘, un gruppo che “lavora per l’autodeterminazione del popolo Sardo e il suo riconoscimento a livello europeo”. Nella pagina è stata pubblicata la cartina con lo stereotipo agropastorale, sottolineando che si tratta di un modo per rendere complessati i bambini nella scuola italiana, perché è così che “si alimenta la dipendenza psicologica sarda da una generazione all’altra”. Mentre ci si sforza di far conoscere al mondo i Giganti di Mont’e Prama e i nuraghi, in Italia c’è ancora chi associa la Sardegna alle pecorelle.

Marcello Zasso

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