Esercitazioni, tensione alla marcia degli antimilitaristi. La polizia usa idranti e lacrimogeni

Momenti di tensione nel corso della manifestazione antimilitarista in corso a Decimomannu. Le forze dell’ordine, per impedire ai circa 200 partecipanti al corteo di avvicinarsi troppo alla base area, hanno utilizzato anche idranti e lacrimogeni. “Non è stata un’esperienza piacevole – spiega all’Ansa una partecipante -, in realtà noi abbiamo imboccato un sentiero non sapendo bene dove andare. Più che altro c’era molta confusione”. I manifestanti partiti da Villasor, avevano imboccato una stradina di campagna effettuando – secondo quanto si apprende- una deviazione di percorso che aveva creato le prime frizioni con le forze dell’ordine che accompagnavano gli antimilitaristi. Dal corteo sarebbero partiti dei razzi di segnalazione, quelli usati di solito per gli sos nelle barche. Non risultano al momento fermati né feriti. Il corteo è ora tornato indietro a Villasor. Ultimi interventi al microfono, ma molti manifestanti stanno tornando a casa. Saranno ora le immagini riprese anche dall’alto – era presente anche un elicottero – a fornire agli inquirenti indicazioni più dettagliate su quanto accaduto.

La manifestazione è nata per “cacciare” dalla Sardegna le basi e le esercitazioni militari. Proprio come i cagliaritani che 219 anni avevano mandato via i piemontesi costringendoli a salire sulle navi per ritornare a casa. Sa Die de sa Sardinia, la giornata del popolo sardo che si celebra da 30 anni il 28 aprile, diventa giornata di lotta per oltre 250 antimilitaristi che hanno marciato questo pomeriggio da Villasor alla base aerea di Decimomannu. Il messaggio della manifestazione promossa da “Sardinnia Aresti” è sintetizzato, in sardo, nello striscione che apre il corteo: “Gherraus impari po una Sardinnia libera”. E cioè “Combattiamo insieme per una Sardegna libera”.

Libera, spiegano gli attivisti, innanzitutto dalle tre maxi esercitazioni che stanno coinvolgendo l’Isola in questa primavera: Noble Jump della Nato, Joint Stars della Difesa e Mare aperto. Uomini, donne e mezzi pronti per una serie di simulazioni all’aeroporto di Decimomanni, nei poligoni di Teulada, Capo Frasca e Quirra e nelle acque marittime circostanti. A marzo, inoltre, l’Isola era stata coinvolta nell’operazione Volpe bianca, esercitazione internazionale degli alpini. Una lunga giornata per i manifestanti: appuntamento a Villasor alle 14, poi la partenza del corteo poco dopo le 15 e la marcia in direzione Decimomannu. Non ci sono stati per ora incidenti. Il corteo, seguito da vicino dalle forze dell’ordine, ha imboccato una stradina di campagna per avvicinarsi alla base.. Secondo le informazioni diffuse dagli antimilitaristi, in Sardegna insiste il 66 per cento del demanio militare italiano, per un totale di 35 mila ettari suddivisi fra 170 installazioni militari. “L’imposizione di forme di economia come quella bellica, altamente inquinanti, generano pesanti ricadute quali spopolamento e malattie, producendo solo pochissimi posti di lavoro e nessuna possibilità di sviluppo”, avevano chiarito gli attivisti nell’ultima conferenza stampa di annuncio della protesta di questo pomeriggio davanti al comando militare di Cagliari.

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