Martedì primo giugno tutti i lavoratori del trasporto pubblico si fermeranno per la terza volta a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro. E anche in Sardegna ci sarà una manifestazione unitaria a Cagliari dalle 10 alle 12 in piazza Matteotti. Le sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Ugl non solo chiedono il legittimo rinnovo del contratto, ma una seria riforma di tutto il settore in maniera da garantire stabilità, efficienza ed efficacia dei servizi nel rispetto dell’ambiente. “Servizio di trasporto pubblico che sia in grado di soddisfare le esigenze del cittadino senza compromettere la sicurezza ed i livelli occupazionali espressi fino ad ora – spiega il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu -. Per questo gli autoferrotranvieri delle aziende pubbliche e private della Sardegna si fermeranno martedì primo giugno. In piena pandemia e quando ancora non erano disponibili tutti i dispositivi di protezione il servizio pubblico non si è mai fermato. Gli addetti al trasporto pubblico – chiosa il leader sindacale – sono passati in pochi mesi da eroi a persone da usare come stracci vecchi, dando per scontato un servizio essenziale. Un servizio migliore, più efficace e sicuro lo meritano anche i cittadini sardi”.
“Il trasporto pubblico locale sardo è in condizioni pietose per i nodi che la Regione sarda non è ancora riuscita a sciogliere, a causa dell’eterna indecisione dei Governatori di turno”, osserva il segretario generale della Fit-Cisl Sardegna, Ignazio Lai. Primo nodo sardo del trasporto pubblico locale, secondo la Fit isolana, è il progetto di unificazione in consorzio di tutte le 56 aziende sarde. L’altro “nodo” dei trasporti sardi si chiama “Piano investimenti“. “È giunta l’ora, anche per la Regione di iniziare un sano e costruttivo confronto con tutte le parti sociali per favorire la ripresa economica e organizzativa del Tpl, ormai abbandonato da decenni – aggiunge Lai – Per questo auspichiamo un riscontro alle molteplici richieste inviate all’assessorato regionale ai Trasporti”.