Dall’Isola a New York, dove fa parte di un team di bioingegneri della Columbia University che ha studiato una nuova tecnologia in grado di aiutare a guarire ustioni e altri danni a parti del corpo complesse con meno traumi e cicatrici. Si chiama Alberto Pappalardo il giovane ricercatore cagliaritano, a un passo col suo team dal dare una svolta ai trapianti di pelle.
La ricerca del gruppo di lavoro è stata pubblicata sulla rivista scientifica Science Advances. Gli esperti hanno generato con successo una nuova pelle a forma di mano umana, risultata anche più resistente degli innesti cutanei ingegnerizzati standard. Il team, guidato dal dottor Hasan Erbil Abaci, cui fa parte Pappalardo, ha trovato un modo per far crescere la pelle in forme complesse come quella della mano, che potrebbe essere un punto di svolta per i trapianti di pelle. La pelle di nuova progettazione è diversa dal tipo attualmente utilizzato per i trapianti, che è costruito come “carta da imballaggio” in segmenti piatti e può essere difficile da mettere insieme, e ha uno sviluppo non fisiologico. Realizzata in forme tridimensionali e renderà più facile coprire parti del corpo di forma irregolare, come mani o potenzialmente anche il volto.
Nato e cresciuto a Cagliari, Pappalardo dopo il diploma al Liceo classico Dettori, si è laureato in Medicina all’Università di Cagliari dopo aver trascorso il quarto anno dell’università in Polonia grazie al progetto Erasmus. “Dopo l’Erasmus mi sono appassionato alla dermatologia – ha detto – e ho iniziato a frequentare il reparto universitario con la professoressa Caterina Ferreli e la dottoressa Roberta Satta. Nel 2017 ho vinto una borsa di studio (Globus placement) e ho avuto l’occasione di fare un’esperienza di tre mesi nel laboratorio della professoressa Angela Christiano nel dipartimento di dermatologia della Columbia University. In quel periodo ho appreso le tecniche base della ricerca scientifica, e ho collaborato a un progetto su un modello in vitro di psoriasi sul quale ho basato la mia tesi di laurea. Dopo altre esperienze sono tornato a New York, dove lavoro da oltre tre anni nei laboratori di Angela Christiano ed Erbil Abaci e mi occupo di bioingegneria della cute e di malattie infiammatorie cutanee (psoriasi e dermatite atopica). In futuro – conclude Pappalardo – vorrei conseguire la specializzazione in dermatologia per poi proseguire la carriera di physician-scientist e avviare il mio personale laboratorio”.