Tragico epilogo per Eliseo Nonnis, quarantasettenne di Selargius. Ricoverato all’ospedale marino di Cagliari a seguito di un pestaggio, è rimasto in coma per due giorni e poi non ce l’ha fatta. I carabinieri di Quartu Sant’Elena e del Comando provinciale, dopo varie indagini, hanno ricostruito il tragitto percorso dall’uomo, ed hanno arrestato il responsabile di quell’aggressione mortale. In manette è finito un uomo di 41 anni. Tossicodipendente anche lui, si chiama Massimiliano Puddu, di 41 anni.
Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti lunedì scorso Nonnis, con problemi di tossicodipendenza, si sarebbe recato al Serd di Quartu per prendere i farmaci, poi avrebbe raggiunto l’abitazione che condivideva con i genitori a Selargius. I due avrebbero avuto una discussione in via Brigata Sassari, lunedì alle 13:30. All’origine della discussione, finita in pestaggio, ci sarebbero vecchie incomprensioni tra i due.
I militari avevano ricevuto una segnalazione al 112 sulla lite, ma arrivati sul posto Nonnis, nonostante avesse in mano i due denti perduti per le percosse, ha rifiutato di dire il nome dell’aggressore. Anzi: visto che doveva tornare a casa dai genitori a Selargius è corso a prendere il pullman. Circa due ore dopo si è sentito male a casa, entrando in coma. Poco prima aveva rivelato ai familiari il soprannome dell’aggressore.
È stato il fratello a chiamare l’ambulanza che lo ha trasportato nell’ospedale Santissima Trinità dove è rimasto alcune ore prima di essere trasferito nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Marino, dove è morto ieri. Le indagini, inizialmente, sono state portate avanti dei carabinieri della Stazione di Sant’Avendrace e dal Nucleo operativo della Compagnia di Cagliari che hanno individuato il luogo in cui era avvenuta l’aggressione. Il caso è poi passato ai carabinieri della Compagnia di Quartu, coordinati dal cap.Raffaele Cossu, che avendo già identificato Puddu, lo hanno fermato a casa.
Proprio ai familiari, che lo avevano visto con il viso sanguinante e senza denti, aveva detto la mattina di esser stato vittima di una aggressione, poi, dopo qualche ora era entrato in coma ed i genitori avevano chiamato un’ambulanza del 118 per il ricovero in ospedale dove, nonostante i tentativi dei medici di tenerlo in vita, è morto dopo un paio di giorni.