Tragedia Moby Prince, Lai (Pd): “Ora magistratura valuti se riaprire il caso”

“Abbiamo avuto richiesta dalla procura di Livorno di avere gli atti, li abbiamo desecretati e li abbiamo messi a disposizione di tutte le procure. Adesso tocca alla magistratura valutare se questi elementi possano riaprire un percorso che porti almeno a riconoscere che quella verità giudiziaria non era la verità”. Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla Moby Prince, Silvio Lai (Pd) intervenuto oggi alla seduta speciale del Consiglio regionale della Toscana sulla tragedia di Livorno. “È la prima volta – ha detto Lai – che l’esito di una commissione parlamentare viene riportato in un Consiglio regionale e non nascondo l’emozione. Per questo è giusto ripercorrere qui in aula la relazione della commissione anche se oggi è già conosciuta”. Lai ha sottolineato l’importanza della “spinta” dell’Assemblea toscana e dei familiari delle vittime nell’istituzione della commissione d’inchiesta, che “aveva il dovere di approfondire le notizie e gli atti che i familiari avevano presentato”. “Non solo le segnalazioni fatte sono state in gran parte confermate – ha aggiunto – ma abbiamo anche trovato documenti che non erano emersi e che rappresentano una realtà che ha condizionato tutta l’inchiesta successiva”.

Per Loris Rispoli, rappresentante delle famiglie delle vittime del Moby Prince, “l’istituzione del 10 aprile come giornata di lutto regionale è un segnale importante, è il segno della vicinanza di un territorio che non lascia soli i familiari delle vittime. Ringrazio la Regione Toscana che fin dall’inizio è stata a fianco dei familiari – ha detto intervenendo in Consiglio regionale -. Credo che gli atti di questo Consiglio regionale siano stati importanti e ringrazio il presidente Giani che ci è sempre stato vicino. Se siamo arrivati a queste verità si deve alla caparbietà di tanti”.

“Io sono orgoglioso di essere toscano – ha aggiunto – perché la Regione in questi 27 anni ha dimostrato un senso di solidarietà enorme: lo ha fatto all’indomani della tragedia, costituendosi parte civile nel processo, e il Consiglio regionale ha deliberato di aderire alla campagna #iosono141, promossa dai familiari delle 140 vittime”. Rispoli ha concluso chiedendo all’Assemblea toscana di continuare a supportare i familiari perché la procura riapra l’inchiesta. “Una strage come questa non va in prescrizione – ha detto – come non va in prescrizione il dolore dei familiari”.

 

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