Un giardiniere di Olbia, Flavio Pellegrino, 62 anni, è morto folgorato all’interno di una dependance di servizio di una villa a Porto Rotondo, quella del conte Luigino Donà delle Rose, tra i fondatori del consorzio. I carabinieri del reparto territoriale di Olbia, poco dopo mezzanotte, hanno ritrovato il suo corpo ormai privo di vita e ancora attaccato a un’autoclave dalla quale con ogni probabilità è partita la scarica letale.
Le persone che si trovavano nella villa non si erano accorte che lui fosse ancora lì, dato che è molto frequente la presenza di manutentori e che il punto in cui si trovava risulta piuttosto isolato. A dare l’allarme erano stati invece i parenti, che non l’avevano visto tornare a casa dopo essere uscito per degli impegni lavorativi mattutini. La Procura di Tempio, che sta coordinando le indagini dei militari, ha sequestrato l’area e disposto perizie tecniche sull’autoclave.
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Tempio, Luciano Tarditi, sono affidate ai carabinieri e allo Spresal di Olbia, il servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Da quanto emerge sinora, è probabile che l’impianto fosse andato in tilt dopo un temporale. A Olbia e nei dintorni era mancata l’acqua e la ditta per cui lavorava Pellegrino era stata chiamata per ripararlo. Mentre era intento nell’operazione, l’operaio è stato raggiunto dalla scarica elettrica che gli è stata fatale.