Traffico di rifiuti tossici in Sardegna, tre condanne e tre assoluzioni

Tre condanne e tre assoluzioni al processo su un presunto traffico di rifiuti industriali altamente inquinanti provenienti dallo stabilimento della Portovesme srl (gruppo Glencore). Il giudice del Tribunale di Cagliari, Massimo Poddighe, ha inflitto due anni e sei mesi ciascuno, con pena sospesa, a Massimo Pistoia, amministratore unico della Tecnoscavi, Lamberto Barca, gestore della società Gap service srl, e a Danilo Baldini, socio e coordinatore dell’area chimico-analitica del laboratorio di analisi Tecnochem srl. Assolti invece Stefano Puggioni, Giampaolo Puggioni e Larbi El Oualladi, tutti dipendenti della Tecnoscavi. I tre imputati condannati dovranno pagare anche un risarcimento di 10 mila euro a ciascuna delle associazioni ambientaliste che si sono costituite parte civile. Altri risarcimenti alla Asl e ai comuni di Serramanna e Portoscuso saranno valutari in separata sede. Per ora riceveranno una provvisionale di 10 mila euro a testa. La Procura, dopo le indagini e gli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, aveva contestato ai sei imputati lo smaltimento illegale di 15mila tonnellate di rifiuti con alte concentrazioni di arsenico, piombo, zinco, cadmio, rame, nichel, solfati e floruri, scarti prodotti dagli impianti della Portovesme srl e smaltiti illecitamente in discariche o utilizzati per fondi stradali ma anche per il piazzale di un ospedale. I tre imputati condannati dovranno pagare anche un risarcimento di 10 mila euro a ciascuna delle associazioni ambientaliste che si sono costituite parte civile al processo. Altri risarcimenti alla Asl e ai comuni di Serramanna e Portoscuso saranno valutari in separata sede. Per ora riceveranno una provvisionale di 10 mila euro a testa.

 

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