Traffico di droga, maxi sequestro dei beni per due fratelli olbiesi

Confisca dei beni in base al codice antimafia. Li stanno eseguendo in queste ore i carabinieri di Olbia nei confronti di due fratelli, Antonio e Franco Salerno, accusati dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli indagati, secondo l’accusa, fanno parte di un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti e sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Barber shop” eseguita il 3 febbraio 2020 nei confronti di 16 persone tra la Sardegna, la Campania e Milano e partita dalle indagini dei carabinieri sulla rapina a un pensionato di Padru. I carabinieri scoprirono un intreccio di attività illecite, alleanze e collaborazioni con organizzazioni criminali della penisola e tanta droga.

Secondo le risultanze delle indagini si stima che l’organizzazione riuscisse costantemente a smerciarne nella provincia di Sassari, cinque chili al mese di cocaina. A capo di tutto, secondo i carabinieri, i due fratelli Salerno: i due fornivano a tutti i componenti della banda delle sim card acquistate da prestanome, in modo da poter comunicare fra loro per telefono senza destare sospetti, gestivano gli acquisti di droga dai fornitori campani e calabresi e la vendita ai pusher per lo spaccio in Gallura e nel Sassarese.

Insieme ai Salerno, Piras, Azara e Pes, erano stati arrestati Salvatore Carta, Fortunato Davoli, Pietro Marras, tutti di Olbia, Francesco Carta, di Sorgono, Fabio Casula, di Monti, Rosario Polverino, di Napoli, Salvatore Cuomo, residente a Pozzomaggiore, Gennaro D’Alessandro, residente a Sassari, Salvatore D’Auria, di Napoli e Vincenzo Andreacchio, di Chiaravalle Centrale.

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