È bastato il post del professore per obbligare l’Università di Cagliari alla marcia indietro e ad annullare il test. Ma effettivamente una strana coincidenza c’era: nelle preselezioni per la Scuola di specializzazione del sostegno, su 60 domande erano giuste unicamente le risposte A. Tutte le 60 volte.
Il fuoco alle polveri lo ha acceso ieri Massimo Arcangeli. “Il test – ha scritto il docente di Linguistica italiana ed ex Preside – consisteva in 60 quesiti, ognuno dei quali contemplava cinque diverse opzioni di risposta, con una sola esatta”. All’Università di Cagliari, nella prova che si è tenuta il 7 luglio, è risultato che quella corretta è stata sempre la A. Il professore ha anche dato indicazioni sulla società esterna che ha predisposto “le batterie di quesiti: la Ales (Advanced layout engineering software”, sede a Cagliari.
Arcangeli parla di “incompetenza in materia di realizzazione di prove concorsuali. Perché mi pare fin troppo ovvio che se in una batteria di 60 quesiti la risposta giusta è sempre la prima, può essere solo il risultato di un’impresa di dilettanti. Fioccheranno i ricorsi”, ha scritto profeticamente il docente. L’Università ha fiutato il caos. Immediata la decisione di annullare il test ‘incriminato’. non senza sottolineare che si è trattato di un “inconveniente tecnico”. Arcangeli ha usato altre parole.