Tesnim è una studentessa modello. Da quando è arrivata all’Università di Sassari non ha mai saltato una lezione. Il suo impegno per lo studio nasce dall’orgoglio per essere stata scelta tra i 40 giovani maghrebini ospitati dall’Ateneo turritano grazie al progetto Sardegna Formed, finalizzato a promuovere la cooperazione internazionale tra le istituzioni universitarie della Sardegna e del Mediterraneo.
Il Paese dove è nata e cresciuta, la Tunisia, le ha permesso di partecipare al progetto e lei ha colto al volo questa opportunità. “Sono iscritta nella facoltà di Scienze biologiche. Mi trovo bene, qui è tutto tranquillo e tutto calmo – racconta -. Mi piace la città e la gente è gentile. Sono arrivata da qualche mese e tra le cose più belle che ho visto c’è sicuramente il mare ma mi hanno colpito anche altre cose, come alcune tradizioni sarde. Le relazione sociali vanno bene. Mi trovo a mio agio e ho fatto tante amicizie con colleghi, colleghe e anche con i miei professori. Ho visto grande competenza e disponibilità da parte dei docenti. Sono contenta di stare qui”.
Tesnim racconta la vita quotidiana nel suo Paese, tornato al centro dell’attenzione internazionale dopo il sanguinoso attentato terroristico al museo del Bardo a Tunisi a marzo dello scorso anno. “Fino ad oggi mi sono trovata bene nel mio Paese. Mi sono diplomata in matematica e ho visto che la situazione è migliorata rispetto a quando ero bambina, sia del punto di vista politico sia del punto di vista sociale. Adesso c’è più libertà di espressione, di stampa e di pensiero”.
Ma Tesnim sa che la minaccia del terrorismo rischia di rovinare quanto faticosamente costruito in questi anni in Tunisia. “Dopo gli ultimi attentati ho provato grande dispiacere e preoccupazione. Allo stesso tempo, penso che proprio in questo momento dobbiamo essere più forti e più uniti di prima e contrastare ogni forma di violenza, di razzismo e disuguaglianza, partecipando attivamente alla politica e alla vita sociale. Mi sembra giusto ricordare che la Tunisia ha preso il premio Nobel per la Pace 2015 grazie all’operato del quartetto per il dialogo nazionale tunisino. Da ragazza di 21 anni – dice senza esitazione Tesnim – condanno in pieno ogni forma di terrorismo. E da ragazza di 21 anni musulmana, posso affermare che gli attentatori che hanno agito due mesi fa a Parigi non facevano parte di nessuna religione e di nessun credo se non quello della violenza”.
Una volta terminata la sua esperienza nell’Università di Sassari, Tesnim vorrebbe dedicarsi alla ricerca. “Nel futuro, mi piacerebbe fare la ricercatrice nell’ambito oncologico oppure medicina di laboratorio. Per il momento non ho un’idea di dove lavorerò. Non so se rimarrò in Italia o se ritornerò al mio Paese. Penso di sicuro che sceglierò a seconda delle opportunità che si apriranno davanti a me”.
Il progetto che le consente di studiare, Sardegna Formed, è un progetto pilota di mobilità internazionale che l’Unione delle università del Mediterraneo, con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, ha deciso di proporre per la prima volta proprio in Sardegna. Dopo la sperimentazione, il progetto sarà implementato e contribuirà a far arrivare nell’isola un numero sempre maggiore di studenti stranieri, che affronteranno un periodo di formazione dai due ai cinque anni a seconda del percorso scelto. Al momento sono coinvolte le Università di Tunisi, di Algeri II, l’Ateneo “Mohammed V” di Rabat, il Consiglio dei Marocchini all’estero e le Università di Cagliari e Sassari.
Michele Spanu
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