Oltre 3mila persone sono arrivate a Terralba da tutta la Sardegna per la marcia della pace organizzata dalla Diocesi di Ales Terralba in collaborazione con la Caritas, il Centro Servizi per il Volontariato Sardegna Solidale e il Comune di Terralba. In piazza anche don Ciotti: “Alla politica chiediamo senza sconti di fare la sua parte, ma la pace ha bisogno del contributo di ciascuno di noi, tocca a noi portare il nostro contributo nella vita di tutti i giorni per costruire la pace”.
Una pace molto particolare quella invocata da tutti i partecipanti, una pace che non ha come controparte la guerra e le armi, ma la mancanza di lavoro e di conseguenza l’attentato alla dignità e alla libertà delle persone.
Per il sindaco del paese, Pierpaolo Piras, la pace è il frutto della solidarietà, quella dimostrata nei giorni drammatici dell’alluvione di novembre dalle centinaia di spesso sconosciuti volontari venuti a dare una mano.
“Attenzione ai furti delle parole”, ha detto don Ciotti citando chi parla a vuoto di lavoro e chi denuncia l’illegalità praticandola tutti i giorni. Dio – ha detto – è nelle case dove c’è il dolore per le 19 vittime dell’alluvione”.