Tentò di uccidere la moglie in strada: 70enne si toglie la vita in carcere

Lo scorso luglio, una mattina, aveva aggredito la moglie in piazza, a Sant’Antioco (nella foto), usando una roncola. Stanotte Antioco Tardini, pensionato 70enne, si è tolto la vita nel carcere di Uta, dove era rinchiuso dopo il tentato omicidio. L’uomo è stato trovato senza vita da una guardia.

Fu un femminicidio mancato, quello di Sant’Antioco: il 70enne aggredì la moglie perché aveva chiesto la separazione, in quello stesso giorno, il 17 luglio. Con la roncola il pensionato era riuscito a colpire la donna, ma l’immediato intervento di alcuni passanti le avevano salvato la vita. Maria Teresa Garia – questo il suo nome – era finita all’ospedale con diverse ferite, anche alla testa, ma fortunatamente non profonde. La coppia, originaria del Sulcis, viveva a Trecate, in provincia di Novara.

Sul suicidio in carcere del pensionato arriva la nota di Maria Grazia Caligaris, presidente di ‘Socialismo diritti riforme’. “Apprendere della morte volontaria di una persona – si legge – genera sempre dolore e sgomento, tanto più se questo avviene dietro le sbarre”. L’associazione, che nel penitenziario di uta fa volontariato, lancia quindi “un monito a tutte le Istituzioni perché si agisca unitariamente in modo da scongiurare episodi tragici di autolesionismo. Sappiamo che non sempre è possibile prevedere questi atti, ma di certo occorrono più progetti mirati e iniziative capaci di rendere meno afflittiva la pena. Occorre una maggiore attenzione da parte del ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per migliorare le condizioni di vita dentro le strutture e promuovere la realizzazione di case di accoglienza alternative agli istituti di pena”.

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