Tentato suicidio a Massama, detenuto salvato dalla polizia penitenziaria

Un detenuto nel carcere di Massama, a Oristano, è stato salvato della polizia penitenziaria mentre tentava il suicidio. Quando gli agenti sono entrati nella cella, l’uomo aveva già il cappio al collo. A diffondere la notizia è il segretario della Uil, Michele Cireddu, che in una nota scrive: “Ancora una volta il personale della polizia penitenziaria è stato provvidenziale, gli agenti hanno dimostrato un tempismo e una capacità operativa che mettono in evidenza grande preparazione professionale degli Agenti. E questo nonostante la grave carenza dei ruoli intermedi e le croniche difficoltà logistiche dell’istituto carcerario, ciò che li costringe a sobbarcarsi anche funzioni che non rientrano nel ruolo”.

Sullì’episodio a Massama interviene anche Maria Grazia Caligaris, presidente di Sdm (Socialismo Diritti Riforme): “Salvare una vita umana – si legge in una nota è senz’altro un atto encomiabile, ma la prevenzione del suicidio non può avvenire in extremis. Quello verificatosi nel carcere di Oristano-Massama è l’ennesimo campanello d’allarme rispetto a un sistema che non è orientato a scongiurare il rischio. Gli Agenti della Polizia Penitenziaria – sottolinea – svolgono il lavoro con competenza e sensibilità ma le problematiche legate alla prevenzione del suicidio richiedono una progettualità con l’impiego di diverse figure professionali. Un’attività che deve tenere in considerazione i differenti fattori di rischio che attengono gli aspetti sanitari, sociali, personali, culturali e le condizioni di vita all’interno degli Istituti. Le criticità non possono prescindere dall’ascolto e dalla condivisione di segnali talvolta timidi spesso chiarissimi ma non sempre colti nella loro drammaticità”.

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