Quindici anni di reclusione per Niveo Batzella, accusato di aver tentato di sequestrare l’imprenditore caseario Alessandro Podda, figlio di Ferruccio Podda, storico titolare dell’omonimo caseificio di Sestu scomparso di recente. È la condanna pronunciata dai giudici della prima sezione del Tribunale di Cagliari che hanno sostanzialmente accolto le richieste del pubblico ministero Rossana Allieri. Batzella, difeso dall’avvocato Riccardo Floris, non aveva scelto riti alternativi, esattamente come già accaduto per l’omicidio dell’imprenditore Gianluca Carta che gli è costato una condanna all’ergastolo in primo grado, e per quello dell’operaio Sergio Tronci, il cui processo è in corso in Corte d’Assise: tra poche ore ci sarà la requisitoria del pm. Per il tentato sequestro dell’imprenditore, che gli inquirenti ipotizzano nel febbraio 2012, sono già stati condannati a cinque anni Gianfranco Batzella, nipote di Niveo, e il presunto basista Efisio Mereu. Secondo quanto contestato dalla Direzione distrettuale antimafia, i tre avrebbero pedinato e monitorato l’imprenditore Alessandro Podda, organizzando il sequestro a scopo di estorsione e predisponendo anche alcuni alibi per il basista che avrebbe dovuto poi portare ai familiari la richiesta di riscatto. Il tentato sequestro era poi saltato.
Udienza questa mattina anche per un altro processo in cui è imputato Niveo Batzella, quello per l’omicidio dell’operaio Sergio Tronci, bruciato vivo in auto. L’accusa ha chiesto l’ergastolo. È il secondo dopo quello che Batzella ha già ricevuto per l’assassinio dell’imprenditore Gianluca Carta. Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cagliari il pm Rossana Allieri ha sollecitato il massimo della pena per il presunto capobanda accusato, in concorso, dell’omicidio dell’operaio della Vesuvius, Tronci, massacrato di botte e poi trovato carbonizzato nel bagagliaio della sua auto a Ortacesus (Cagliari) nel 2004. Per quello stesso reato lo scorso anno il Gup aveva condannato a 16 anni di reclusione il nipote Gianfranco Batzella, e a sei anni e 8 mesi la convivente di Niveo, Lucia Pitzalis, amante di Tronci che aveva attirato nella trappola mortale l’operaio. Il pm Allieri oltre all’ergastolo per l’omicidio Tronci, ha anche sollecitato la condanna di Batzella a 10 anni per i maltrattamenti e le continue vessazioni a cui avrebbe costretto la compagna Lucia Pitzalis negli anni di convivenza.
(Foto Ansa)