Sono stati arrestati sabato mattina fra Nuoro e Talana, in due distinte operazioni coordinate dai Nuclei investigativi di Grosseto e Nuoro, Franco Arzu, di 48 anni, e Michele Serra, di 33, entrambi di Talana. I due sono ritenuti responsabili in concorso di tentato omicidio ai danni di una pattuglia dei Carabinieri di Buriano e di tentata rapina ad un furgone portavalori. I fatti risalgono al 2 maggio 2012 quando ad Ampio, frazione del comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto) in Toscana, una pattuglia è stata presa di mira poco poco aver avvistato e inseguito due malviventi a bordo di un furgone Fiat Iveco. Arzu e Serra entrambi con numerosi precedenti penali, attendevano un portavalori della Securpol contenente oltre un milione di euro. I due talanesi in fuga in una strada provinciale non solo non si sono fermati di fronte all’inseguimento dei carabinieri, ma hanno aperto il fuoco. Arzu secondo la ricostruzione degli inquirenti, era uno dei due soggetti a bordo del furgone, mentre Serra, probabilmente in funzione di vedetta, si trovava nella zona e fermato dai carabinieri non ha saputo giustificare la sua presenza in Toscana. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del tribunale di Grosseto Valeria Montesarchio.
Le accuse: da tentato omicidio aggravato a detenzione di armi da guerra. Ora i due rischiano numerosi anni di carcere, Arzu da sabato mattina si trova nel penitenziario di Badu ‘e Carros a Nuoro, e Serra nella casa circondariale San Daniele di Lanusei. Dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato, tentata rapina aggravata, furto aggravato e detenzione di armi da guerra. I dettagli dell’operazione li ha resi noti questa mattina il colonnello Simone Sorrentino, capo del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Nuoro, che con i colleghi di Grosseto ha coordinato le operazioni dell’arresto dei due: Serra è stato bloccato nel cantiere in cui lavorava a Talana, e Arzu è stato catturato mentre dall’Ogliastra si spostava verso Nuoro. I due, due anni fa in Toscana, attendevano il passaggio di un portavalori a bordo di un furgone Fiat Iveco da cui sarebbero entrati in azione. Sono stati però avvistati da una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri, in servizio antirapina, e quindi inseguiti dai militari. La rapina era stata preparata nei minimi dettagli: i due talanesi comunicavano tra loro con cellulari intestati a due cinesi. Oltre al Fiat Iveco il commando di malviventi aveva anche un fuoristrada, probabilmente per tamponare il portavalori. Alla vista dei carabinieri, che li inseguivano in una stradina provinciale del grossettano, non hanno esitato a far fuoco con un’arma da guerra: “Forse un fucile automatico leggero – ha detto il col. Sorrentino in conferenza stampa – quindi i malviventi hanno abbandonato i due mezzi ritrovati dagli investigatori qualche ora dopo. In questo periodo abbiamo lavorato gomito a gomito con i colleghi di Grosseto analizzando una serie di dati incrociati e finalmente siamo giunti all’arresto dei principali indiziati. Ma non si esclude che siano coinvolti altri corregionali”. Le indagini quindi, coordinate dall’autorità giudiziaria di Grosseto, potrebbero avere presto nuovi sviluppi.