Gli agenti della Digos di Cagliari stanno visionando i filmati della manifestazione e del corteo pro Palestina e contro il ddl sicurezza di ieri pomeriggio a Cagliari. Sotto i riflettori ci sono i momenti in cui i manifestanti hanno rotto il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine per poter spostarsi in corteo nonostante non avessero avuto l’autorizzazione. Per la manifestazione non autorizzata scatterà la denuncia, ma non sarà l’unico provvedimento. La manifestazione era stata organizzata dalla neonata Retza de is istudiantes con la partecipazione di A Foras, Unigcom, assemblea Palestina Sassari e Unica per la Palestina.
“Il 5 ottobre saremo in piazza per dire no al DDL Sicurezza – scrivevano le associazioni nella nota di convocazione – un disegno legge, liberticida, da stato di polizia. Decreto agevolato da un’opposizione parlamentare silente, che negli anni precedenti ha dato il via libera a queste nuove norme, che seguono la scia dei Decreti Minniti e Salvini, e superano il fascismo del Decreto Rocco. Come antifascisti riteniamo che tale decreto colpisca la genesi della lotta nella sua totalità andando a ledere il diritto di protesta, in particolare le manifestazioni contro la guerra (a cominciare da quelle contro il genocidio a Gaza), e quelle contro la costruzione di nuove basi militari, i picchetti operai, le proteste contro “ le grandi opere” , le manifestazioni e i presidi contro la speculazione energetica, e per il diritto all’ abitare; prendendo di mira le modalità e le forme di lotta di cui queste realtà si dotano per aumentare la propria efficacia”.
In oltre duecento si sono presentati in piazza Garibaldi per la manifestazione che doveva essere statica. Poi i partecipanti hanno cercato di spostarsi in corteo e la tensione si è alzata con le forze dell’ordine che hanno fronteggiato i manifestanti. Alla fine il cordone delle forze dell’ordine è stato bloccato e il corteo si è spostato raggiungendo Villanova e San Benedetto dove si è tenuto un sit in con slogan e cori contro il decreto sicurezza e pro Palestina.
La Digos identificherà i partecipanti alla manifestazione e soprattutto chi si è reso responsabile delle tensioni contro le forze dell’rodine che rischia una una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Sarà anche denunciato chi ieri si è presentato in piazza con bandiere sia di Palestina che di Hezbollah.